La definizione di Putin come "gangster" è una delle ultime utilizzata per qualificare l'attività pseudo-politica di Putin come leader totalitarista del regime dittatoriale Russo, ma va nello stesso senso delle altre definizioni recenti e passate di un tale omicida, stragista e guerrafondaio a livello mondiale, usata su scala mondiale.
Ma forse la definizione più adeguata di un tal dittatore stragista è quella che lo assimila ad un redivivo Stalin o Hitler del secolo passato, per la quantità e qualità di stragi e omicidi di esseri umani compiuto su scala planetaria a favore e tutela, a suo dire, degli interessi fondamentali della Russia post-comunista e totalitarista voluta e generata da lui stesso, paranoico psicopatico tutore degli interessi para-normali della popolazione Russa, di fatto intellettualmente e moralmente inesistente, cui è facile da parte di Putin attribuire l'approvazione alle azione violente e omicide da lui volute di fronte a detta opinione pubblica del tutto assente e totalmente inesistente.
Il dittatore totalitarista, dissociato mentalmente come Amleto il matto, è quello che impera su una umanità Russa che rappresenta una realtà umana, morale, civile e politica del tutto assente.
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