Produttori di Celle a combustibile di Idrogeno e relativa tecnologia di celle ad Idrogeno come generatrici ad energia rinnovabile elettrica per ogni utilizzo, incluso quello per la locomozione di vetture e veicoli elettrici al 100% alimentati ad Idrogeno puro pressurizzato.
Un esempio notevole per l'Italia, immobile e senza progetti in attesa di fallimento energetico, di Wind Farm ( fattoria del vento) off-shore che produce e fornisce energia elettrica per 5 milioni di persone circa.
Un sogno per l'Italia fallimentare, con tutti i monti ed i mari disponibili, si inventa che di vento in Italia non cen'è da nessuna parte, giacchè pare che il vento quando arriva in Itala dovunque, per mare e per terra, subito si acqueta per non disturbale i politici incompetenti, e squattrinati in cerca di pecunia solo per sè, che dicono di occuparsi di energie rinnovabili mentre fanno il contrario.
L' Armageddon indicato da Biden a Putin e alla nomenclatura Russa ( Medvedev capo del governo russo e Lavrov ministro degli esteri, che come Putin hanno minacciato di usare le armi nucleari tattiche o globali contro l'Ucraina in previsione di perdere la guerra in corso per la liberazione dell'Ucraina) significa, come indicato nella Bibbia che cita questo termine, il luogo e il tempo in cui avverrà la lotta finale tra il Bene e il Male in tutte le loro forme, che terminerà con la distruzione totale e la fine del mondo degli umani.
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Dopo di chè ci sarà la chiamata generale da parte di Dio delle anime per il Giudizio Universale con la condanna definitiva delle anime dei dannati alle pene infernali stabilite da Dio e la glorificazione dei giusti con Dio.
Amen e così sia !
P.S.
E il Papa e altri Capi religiosi ,più Lin Xi cinese non hanno niente da dire sulle minacce di Putin e su questa lotta finale tra Bene e Male e distruzione del mondo, oppure se c'erano dormivano ?
Come si spiega che la follia di Putin, dopo avere espropriato e annesso a sua dichiarata insindacabile decisione di annessione alla Russia del territorio di Zaporizhzhia (secondo l'antico detto proverbiale comunista sovietico che "quello che è tuo ora è mio, e quello che è mio è solo mio") ora subito bombarda con missili la città espropriata e collettivizzata alla Russia, secondo i metodi del suo antenato e maestro Stalin ?
Appropriandosi così di una città semi-distrutta con i rispettivi abitanti, proprietari o non di casa, sfollati definitivamente altrove secondo il tradizionale e consolidato metodo di espropriazione forzata, anche con soppressione fisica, dell'inquilino, praticato da sempre dal maestro Stalin ?
Non sarà che così espropria a suo favore, bombardando gli abitanti della città, anche le tre vecchie centrali nucleari che, per quanto obsolete e sgangherate, producono, ancora per poco, poca energia elettrica a costi esorbitanti, ma che però producono anche scorie radioattive, pericolosissime per sè ma ricche di Plutonio, che estratto anch'esso con metodi antidiluviani e costosissimi, serve per continuare a produrre bombe atomiche rimpiazzando le scorte di vecchie bombe, tattiche o meno, anch' esse obsolete e deteriorate dal tempo, pericolose più per chi tenta di usarle che per coloro cui sono destinate sulla testa ?
Un genocidio di Ucraini (Holodomor) tra i diversi già subiti, peraltro non ancora terminati. ma tuttora in corso.
Riportiamo un sunto da un testo recente di un noto e notevole scrittore, già direttore di giornali quotidiani importanti, scusandomi per eventuali non volute imprecisioni.
Holodomor, equivalente ucraino di olocausto o genocidio, deriva da una espressione ucraina "moryty holodom" che significa:"infliggere la morte attraverso la fame" ( ad esempio come la morte del Conte Ugolino imprigionato descritto da Dante).
La morte per fame è quella che fu inflitta dai sovietici di Stalin all'Ucraina, in particolare negli anni 1932 e 1933, descritta da una imponente base di documenti e testimonianze, e che causò all'incirca cinque milioni di morti.
La tragedia era iniziata nel 1929 allorchè prese il via la campagna di espropriazione delle terre appartenenti ai cosidetti "kulaki" (contadini) indicati come nemici di classe, e ordinata da Stalin.
Erano anni di grandi carestie in tutta Europa e in Russia in particolare (mancanza di cibo) e Stalin decise di approfittarne per "impartire una memorabile lezione ai contadini".
La collettivizzazione colpì sopratutto i piccoli coltivatori riducendoli alla fame, e alla morte.
Nel 1934 Mosca annunciò che i kulaki, stimati nel 1928 in 5 milioni e seicentomila persone, erano stati ridotti alla fine a sole centoquarantanovemila unità.
Tra la fine del 1932 e l'estate del 1933 la fame fece in URSS, in meno della metà del tempo, circa sette volte più vittime del Grande Terrore praticato da Stalin tra il 1937 e il 1938.
Il genocidio ucraino generato dal regime comunista sovietico, dichiaratosi minacciato da un nemico di classe, cercò in questo modo di distruggere per fame un gruppo nazionale che esisteva precedentemente.
La prima mortalità di massa fu causata direttamente dal fatto che le autorità sovietiche fissarono percentuali di requisizione di cibo altissime ( circa il 20% del cibo strettamente necessario alla sopravvivenza della popolazione), mentre in Ucraina fu collettivizzato il 70% delle fattorie contro il 59% della Russia).
Un cordone di militari alle frontiere isolava l'Ucraina dalla Russia allo scopo di mantenere il blocco economico e alimentare.
Le autorità si accaniscono sui contadini privandoli di ogni mezzo per procurarsi del cibo.
Quando essi decidono di mangiare i propri animali domestici o di cacciare, i commissari governativi li precedono raccogliendo cani e gatti, distruggendo la selvaggina, gli uccelli e i nidi, mentre i contadini muoiono di fame accanto a silos pieni di grano sorvegliati da truppe militari.
Si verificano casi di cannibalismo, rivelati pubblicamente in Russia solo nel 1989 ai tempi di Gorbacev, di persone che facevano a pezzi i morti e li cuocevano, uccidevano i figli e li mangiavano.
Alcuni che si erano macchiati del delitto di cannibalismo vennero fucilati mentre coloro che avevano affamato i genitori andavano impuniti.
L'Ucraina a quell'epoca era completamente isolata con sbarramenti militari attorno alle città per impedire ai contadini affamati di riversarsi in massa in città, chiusura totale delle frontiere Ucraine e blocco di ogni informazione e comunicazione proveniente dall'Ucraina.
I visitatori che da Mosca giungevano a Kiev erano costretti ad un itinerario fisso, impediti i contatti con la popolazione e visite solo a luoghi consentiti mostrati senza tracce di carestia mortale.
Per circa un decennio fuori dall'Ucraina non si seppe nulla della gigantesca moria per fame e mancanza di cibo.
Solo nel 1944 un docente di Diritto Internazionale della Yale University iniziò a scrivere e comunicare notizie sulla carestia, e parlò chiaramente di genocidio praticato dalle autorità sovietiche contro gli Ucraini.
Altre notizie in merito furono pubblicate nel 1946 da Viktor Kravcenco che era un addetto russo alla missione commerciale sovietica in America, il quale poi non ritornò più in Russia e rimase negli USA per evitare rappresaglie a casa propria.
La pubblicazione del suo libro diffuso poi in tutto il mondo è considerata l'inizio "culturale" della cosidetta Guerra Fredda.
Ci furono anche reazioni furiose contro Kravcenco da parte di intellettuali comunisti di vari paesi europei, in particolare in Francia con una campagna di stampa organizzata dal Partito comunista francese, che Kravcenco denunciò alla autorità giudiziaria.
Nel processo che seguì vari testimoni raccontarono del genocidio detto Holodomor.
Ma quasi tutti i giornalisti parlarono della carestia mortale inflitta agli Ucraini come se si trattasse di una lite o scaramuccia marginale tra opposte fazioni e propagande.
Si dovranno attendere 40 anni dopo il processo Kravcenco e più di 50 anni dopo il genocidio ucraino per fame di circa cinque milioni di persone perchè i fatti terribili e micidiali venissero a galla in modo evidente con la pubblicazione nel 1986 di un libro di Robert Conquest intitolato " Raccolto di dolore. Collettivizzazione sovietica e carestia terroristica".
In Italia l'opera fu pubblicata dopo altri 18 anni nel 2004 e fu l'ultimo paese considerato civile a dare notizia alla propria popolazione del genocidio praticato in Ucraina dai sovietici di Stalin, a seguito dell'attitudine riluttante degli intellettuali dell'informazione ad occuparsi di problemi gravi e significativi nella storia della Russia sovietica.
Solo nel marzo del 2008, cioè pochi anni fa, diciannove nazioni indipendenti, cui si unì anche l'Italia, hanno riconosciuto che l'Holodomor fu un vero genocidio di dimensioni epocali di 5 milioni di Ucraini fatti morire espressamente di fame e di stenti, di cui Stalin ed il gruppo dirigente sovietico furono i responsabili.
Nell' ottobre del 2008 il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione in cui l'Holodomor viene definito " Crimine contro l'Umanità".
Nel settembre del 1941 le armate naziste conquistarono Kiev, capitale dell'Ucraina, già posseduta da anni dalle truppe Russe, messe in fuga dai nazisti di Hitler e ritiratesi rapidamente oltre i confini Ucraini.
Kiev contava circa 850.00 abitanti di cui circa 170.000 Ebrei o di origine ebraica.
335.000 abitanti riuscirono a fuggire dalla città, tra cui 100.000 di origine ebraica.
33.771 di quelli rimasti nella città furono sterminati in due giorni dai nazisti a Babij Jar. e le fucilazioni a Babij Jar continuarono nei giorni e nei mesi successivi senza sosta.
Nè in Ucraina e nè in Russia nessuno disse o pubblicò mai nulla su questa strage di Ucraini di origine Ebraica nemmeno quando i sovietici ritornarono e rioccuparono l'Ucraina alla fine della II guerra mondiale.
Solo nel 1959 uno scrittore russo cominciò a denunciare pubblicamente notizie su questa strage di Ebrei e di Ucraini di origine Ebraica lamentando che nessuno avesse raccontato mai nulla di questa strage e che a Babij Jar nessuno avesse mai nemmeno installato una lapide o un minimo e misero ricordo di questa strage.
Solo nel 1961 il poeta russo Evtushenko scrisse una poesia intitolata "Non c'è un monumento a Babij Jar" in cui si diceva chiaramente che quella di Babij Jar era stata una strage micidiale enorme di Ebrei Ucraini, e lesse detta poesia agli studenti del Politecnico di Mosca, indicando che fino a quel momento la strage era stata occultata (probabilmente a causa di qualche attitudine di antisemitismo persistente allora in Unione Sovietica).
Evtushenko fu attaccato duramente dalla nomenclatura sovietica per quella poesia e accusato di "tradimento del popolo Russo".
Shostakovich scrisse allora il poema sinfonico cantato, detto Sinfonia N.13, inserendo i versi di Evtushenko condividendone il contenuto.
A Mosca successe un putiferio da parte della nomenclatura comunista sovietica al punto che intervenne Krushev che convocò sia il poeta che il compositore e li invitò a modificare le parole e la musica cantata di Babij Yar. Evtushenko accettò e fece piccole modifiche marginali al testo, mentre Shostakovich non modificò nulla e cadde definitivamente in disgrazia presso le autorità sovietiche.
Krushev arrivò al punto di mettere in dubbio la lealtà di taluni ebrei Ucraini che potevano aver collaborato con il nemico.
Dopo che Krushev fu destituito nel 1964 venne pubblicato un testo di Anatolij Kuznecov in cui vennero date le reali dimensioni della strage di Ebrei Ucraini del 1941: " Babij Jar, Romanzo documentario", dopo di chè ancora quando si chiedeva di visitare Babij Jar le guide ufficiali rispondevano che era inutile perchè non c'era piu' niente da vedere, nemmeno una misera lapide o insegna.
Secondo i calcoli effettuati nel 1946 da una apposita commissione anglo-americana gli occupanti tedeschi sterminarono in totale oltre un milione di Ebrei e di Ucraini di origine ebraica (secondo il libro di Geller e Nekric, e non veniva risparmiato nessuno, nè vecchi, nè donne, nè bambini, li fucilavano,li sotterravano vivi, li uccidevano nelle camere a gas, li bruciavano vivi.
P.S.
Notizie ricavate da un testo italiano recente di un noto giornalista, eminente direttore di quotidiani politici e realizzatore di trasmissioni televisive di storia moderna e di politica di grande valore,