Si comunica in questo video che il vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca e Oxford è stato autorizzato all'uso in UK a partire dalla prossima settimana, benchè detto vaccino non sia stato autorizzato all'uso in nessun altro paese al mondo a causa delle perplessità risultate nei test epidemiologici di sicurezza eseguiti in altri paesi fuori dalla Gran Bretagna, in particolare negli USA dove i tests sono stati sospesi per gravi esiti negativi su alcuni pazienti, in Sud Africa e in Brasile, in cui risulta, non ufficialmente, che il parametro di sicurezza di detto vaccino, a base di vettore adenovirale estratto dalle feci di scimpanzè o altre scimmie antropomorfe, non supera il 70%.
Nel video si enfatizzano alcuni vantaggi di questo vaccino adenovirale, di origine animale scimmiesca, rispetto ai vaccini già approvati dagli USA e già in uso in molti altri paesi, tra cui l'intera Europa, della Pfizer/BioNtech e della Moderna, fondati invece su vettori mRNA (acido ribonucleico messaggero) di natura e origine prettamente umana, cioè tassativamente non animalesca, quindi esente da esiti incerti e pericolosamente imprevedibili a carico del genoma umano (cioè del DNA umano, contaminabile da componenti di mammiferi animaleschi antropomorfi nel caso specifico).
I vantaggi illustrati di questo vaccino a vettore scimmiesco sarebbero la possibilità di effettuare un'unica dose di vaccino una tantum, e non una doppia dose in tempi ristretti con un richiano di seconda dose a circa 3 o 4 settimane dopo la prima. Non è necessaria la conservazione del vaccino a temperature estrememente basse, essendo sufficiente una temperatura di conservazione di ca. -20°C. Il prezzo, non quantificato, della dose sarebbe nettamente inferiore a quello dei vaccini a RNA messaggero.
Però, a prescindere da questi vantaggi banali di carattere pratico, ma non sostanziale, relativamente alla bontà ed efficacia dei vaccini concorrenti, rimane a carico di questo vaccino Oxford /AstraZeneca la forte perplessità per le possibili conseguenze negative sull'utilizzo da parte di AstraZeneca di un virus vettore addizionale nel vaccino, oltre al coronavirus SARS COV-2 in questione, scelto ed estratto da scimpanzè o altre scimmie antropomorfe come i gorilla ( peraltro estratto non dal siero sanguigno, ma dagli escrementi delle scimmie, evidentementde assai meno costosi di altri polipeptidi costituenti il vaccino, e meno dannosi per le scimmie stesse che non vengono compromesse nè sacrificate dal recupero delle relative feci e non in corpore vivo).
Ma questa procedura di estrazione del vettore adenovirale dalle feci scimmiesche è una caratteristica esclusiva del processo introdotto da Oxford per la creazione del vaccino anti-Covid-19, e forse anche dei vaccini Russo e Cinese, ed è fortemente criticata e non accettata da altri ricercatori e tecnici creatori di farmaci e vaccini che operano in centri di ricerca universitari su scala mondiale e di società muiltinazionali importanti e imponenti come dimensione e preparazione tecnico-scientifica, produttrici affermate e garantite di farmaci e ritrovati a vantaggio dell'intera umanità.
La maggior parte dei ricercatori e inventori di farmaci e vaccini sostiene che solo l' RNA messaggero umano come componente basilare dei vaccini contro coronavirus, formulato nella struttura di nanoparticelle immerse in un guscio lipidico, consente il trasporto e trasferimento preciso di azioni e informazioni genetiche con effetto profilattico contro antigeni virali o cancerogeni presenti nelle cellule e per la prevenzione di malattie infettive gravi, con esiti sicuri e ben tollerati, come dimostrato ripetutamente in prove cliniche. L'mRNA è espresso e si manifesta in forma transeunte e non modifica nè si integra in alcun modo nel genoma umano; esso ha una struttura molecolare ben definita, del tutto libera da legami chimici con frazioni di materiali di origine animale che possono avere effetti secondari imprevedibili e pericolosi sul genoma umano, e viene precisamente sintetizzato mediante un processo di trascrizione efficiente in vitro e in assenza di cellule a partire da complessi di DNA. La rapida e altamente scalabile generazione del mRNA ed i processi di formulazione delle nanoparticelle lipidiche consentono un rapido sviluppo di produzioni di dosi multiple di vaccino, adatte per importanti forniture di dosi di vaccino in circostanze di pandemia diffusa.
Le suddette pregevoli e determinanti proprietà e caratteristiche del mRNA e del vaccino anti-Covid-19 di Pfizer/BioNtech e Moderna, già approvati e in uso in vari paesi, sono carenti o del tutto mancanti nei vaccini proposti a base di vettore adenovirale di origine scimmiesca o animalesca, come quello di AstraZeneca e similari, peraltro inaccettabili per la presenza di componenti virali animalesche variamente geneticamente modificate in maniera approssimativa e con esiti imprevedili, altamente sospetti per possibili interazioni con il genoma umano.
Le suddette informazioni scientifiche sono citate nelle referenze ai numeri 4,5,6,7,8,9,10,11, nell'articolo al link https://doi.org/10.1038/s41586-020-2814-7 pubblicato su Nature / Vol 586 /22 October 2020, a nome Ugur Sahin et al., COVID-19 vaccine BNT162b1 elicits human antibody and Th1T cell responses.
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