Come già gli USA, ora anche la Svizzera nega l'autorizzazione all'uso del vaccino a vettore adenovirale da escrementi di scimpanzè anti-coronavirus SARS COV-2 della infezione COVID-19 per carenza di informazioni scientifiche e cliniche adeguate sulla natura del vaccino e sulla inadeguatezza dei dati ottenuti dai test epidemiologici eseguiti in Gran Bretagna, Sud-Africa e Brasile.
Già erano state rilevate notevoli perplessità espresse da varie fonti scientifiche, citate in un nostro post precedente, sull'uso del vettore adenovirale scimmiesco in fusione con la preteina di spike del coronavirus SARS COV-2,. in relazione a possibili interazioni ed interferenze negative delle componenti animalesche di detto vaccino con il DNA delle cellule umane e dalle azioni bio-chimiche non usate nè introdotte in detto vaccino per inibire possibili alterazioni negative del genoma umano.
Stupisce anche la inattesa e inutile sfuriata della presidente della commissione europea per i ritardi e le mancate consegne a vari paesi europei tra cui l'Italia di detto vaccino Astra-Zeneca, ora apparentemente incriminato anche dalla Svizzera oltre che dagli USA per inadeguatezza di esiti scientifici e clinici, dimostrando le evidenti carenze conoscitive e scientifiche della Commissione Europea che ragiona solo in termini di convenienze politiche ed economiche e dove l'ultimo degli interessi veri è quello sanitario per la cura e tutela della popolazione, come risulta dalle politiche sociali anti-infezione praticate a casaccio in tutta Europa, a partire dalla forsennata attività socio-politico-sanitaria della Gran Bretagna,colta evidentemente da sacro e inutile terrore, quello sì veramente infettivo.
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