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lunedì 3 giugno 2019

Inverosimili dichiarazioni di Elkann su una fusione tra FCA e Renault, con la benedizione di Nissan.



Dichiarazioni sibilline e poco attendibili di Elkann su una possibile fusione tra FCA e Renault, che sembra tanto un tentativo di mettere insieme uno storpio ed uno zoppo per riuscire a stare in piedi  e a camminare lungo la strada disastrata e piena di macerie del mercato automobilistico tradizionale, non sapendo concepire niente di meglio per una cronica e originaria incapacità di fondo a procedere  per una via difficile e impervia di mutamenti radicali ed enormi nella produzione automobilistica mondiale.

La dimostrazione di gente che non sa che fare e che pesci pigliare sta nel fatto che la serie di improvvisati amministratori delegati FCA sotto la guida di Elkann, dopo la fine di Marchionne, non ha fatto altro che inventarsi piani di investimento e sviluppo automobilistico campati per aria e uno il contrario dell'altro nella loro inverosimiglianza generata dalla rispettiva incompetenza professionale e sottostante opportunismo personale e politico-sindacale scalda-poltrone.

Questa ventilata e inverosimile fusione tra colossi di argilla, con la Nissan come spettatrice e assistente al massacro reciproco alla ricerca della specifica sopravvivenza l'uno alle spalle dell'altro, è esattamente il contrario di quanto aveva intenzione di fare Marchionne per lo sviluppo e trasformazione della FCA dopo la fusione con Chrysler, ed è forse per questo che Marchionne è stato eliminato per i suoi progetti avanzati, considerati come follie dagli arcaici e ladreschi in avarizia congenita, burocrati e cassieri familiari, industriali, statali e partitici della e nella vecchia Fiat.

Se questa è la via di uscita immaginata da Elkann dalle prospettive di massacro e macerie della Fiat-Chrysler negli anni a venire per mancanza di tecnologia, scienza, conoscenza e competenza nella costruzione di automobili per il futuro, scaricandosi dalla gobba le future rovine del suo gruppo automobilistico, meglio che metta subito e chiaramente in vendita il suo gruppo gestito da incapaci a qualcuno che sappia fare quello che loro non sanno fare e non sanno creare nè ora nè mai per il futuro automobilistico italiano.

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