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sabato 14 settembre 2019

Il nuovo ministro dell'Economia Gualtieri

   Monti afferma che il nuovo ministro, importantissimo, per l'Economia è uno storico, cioè un esperto di Storia patria ed europea, ma apparentemente non un esperto e tecnico economico adeguato, il cui titoli di merito pare siano la partecipazione generica a commissioni di tipo economico in Europa con funzioni consultive senza attività decisionale economico-pratica.



Inoltre Monti, che forse se ne intende, considera anche che il nuovo ministro economico non pare abbia attitudine e carattere politico-economico adeguato per sostenere idee e decisioni sue e governative di carattere economico determinanti e fondamentali per l'Italia e per l'Europa, sopratutto a fronte del piano strategico economico - energetico e politico per l'Europa, inclusa l'Italia, dichiarato solennemente, politicamente,  e governativamente per l'Italia in luogo del governo di fatto Conte - Di Maio, da Mattarella..



Apparentemente il nuovo ministro dell'Economia viene rappresentato da Monti come un incerto decisionale, influenzabile dalla politica pratica di basso livello piuttosto che dalla fondatezza  e giustezza delle sue idee sullo sviluppo dell'economia dell' Italia in Europa.



Cioè qualcosa di simile alla candidatura del pagliaccio Renzi all'economia proposta e caldeggiata da Di Maio, fortunatamente, giustamente e probabilmente bocciata da Mattarella, perchè inaffidabile, anti-democratico e confusionario burattino politico, scelto a suo trmpo da Napolitano per le sue riforme costituzionali fallite.



Però la candidatura del pagliaccesco Renzi all'economia, fortunatamente bocciata, è significativa anche per l'attitudine altrettanto pagliaccesca di Di Maio, suo sponsor, verso l'economia e la finanza.



In conclusione speriamo che la ventilata inconcludenza economica del nuovo ministro non si avvicini a quella certa di Renzi e dell'amico Di Maio, e sia meglio di quella del trapassato Tria, apparentemente fallito e finito nel Tria-angolo delle Bermude fuori dalla rotte scatole di Conte e di Di Maio, oltre che del folle Salvini.



Ci si augura anche che  Mattarella, circondato nuovamente da un governicchio di apparenti schiappe politiche, si decida anche lui a governare, nei limiti costituzionali e magari anche oltre se necessario in situazioni di emergenza cronica politico-sociale e di eccezione, come in Francia, negli USA e ora anche in Gran Bretagna, perchè nella situazione attuale il Presidente che regna solo come un re negli apparati di gloria e glorificazione seduto su un trono di cartapesta, senza governare, lasciando fare ad un governo di inetti pagliacceschi e inconcludenti sommersi da un piano economico industriale colossale per la salvezza dell'Europa e dell'Italia, non basta più.

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