Le dichiarazioni dei due personaggi sono state entrambe una chiacchiera senza capo nè coda, si può dire addirittura senza senso e di una prolissità insopportabile.
Un fiume di parole senza dire nulla, sopratutto la solita aria fritta di Conte tipica delle sue conferenze stampa, ma anche il discorso addirittura fuori dalla realtà di Macron, tanto per parlare.
L'argomento della immigrazione clandestina è stato solo accennato senza alcuna indicazione di possibili accordi e ricerche di una soluzione politico-strategica ad un problema gravissimo per l'Italia e meno grave per la Francia.
Idem dicasi per il problema del governo e sovranità della Libia, che è l'artefice insieme alla mafia Siculo-Libica del disastro migratorio verso l'Italia e dello stragismo micidiale programmato e organizzato dalla mafia e dai suoi sostenitori palesi ed occulti nel mondo, fino alla Russia, cui e da cui la mafia vende e compera armi di ogni genere, e alla quale viene consentito dai potenti amici guerrafondai di generare uno stragismo di esseri umani terribile simile se non peggiore di quello praticato dai nazisti contro gli Ebrei, solo per far soldi per la mafia sulla pelle dei migranti e degli italiani, in buona misura conniventi con detto traffico immondo e omicida mafioso, peggiore di quello nazista della seconda guerra mondiale.
Neanche una parola da entrambi su queste realtà note a tutti e considerate apparentemente dai due vacui parolai come una condanna divina o infernale (cui in realtà non c'è alcun interesse vero di porre rimedio).
L' altro problema affrontato con fiumi di parole senza senso e rimedio è quello delle problematiche economiche e finanziarie dell'Italia, cui Macron fa capire tra le righe che il periodo di Draghi alla BCE è finito e l'appoggio da lui fornito all'Italia ed al suo problema dell'enorme e inaccettabile debito pubblico anche.
Infine lo strano accenno prima di Conte e poi di Macron sullo sviluppo dei rapporti culturali tra Italia e Francia, come se fosse un problema che in realtà non esiste, dove appare una stranissima richiesta di appoggio alla campagna propagandistica culturale che Parigi sta per iniziare a favore di Leonardo da Vinci, il genio italiano che in verità con la Francia non ha mai avuto gran che a che fare significativamente per essere commemorato e celebrato.
In realtà i rapporti tra Leonardo e la Francia sono stati semplicemente il "furto" della Gioconda e la sua esposizione al Louvre, che è la principale attrattiva culturale e turistica francese a livello universale che porta una mare di denaro ogni anno a Parigi, e che negli ultimi anni con i disordini continui nell'ordine pubblico parigino ha visto crollare i suoi introiti e le visite alla Gioconda.
Si può ricordare per inciso che la Gioconda è stata rubata all'Italia da Napoleone Bonaparte, un corso ex- italiano che all'inizio della sua carriera non era nemmeno capace di parlare il francese, per cui poi si meritò con il suo furto il detto popolare italiano che diceva: "Non tutti francesi sono ladri, ma Buonaparte sì".
The translation into English of "Bonaparte" or "Buonaparte" is: a good portion..
RispondiEliminaRelativamente ai due interlocutori distributori di fuffa politica sui migranti la mafia siculo-libica organizzatrice del traffico omicida e stragista immondo tra Libia ed Italia-Europa, peggiore di quello infame praticato dai nazisti, non esiste.
RispondiEliminaEsiste solo una combriccola di trafficanti di gommoni, che non è lecito chiamare MAFIA SICULO LIBICA con addentellati internazionali, bensì una semplice banda di ladri criminali da quattro soldi che non vale la pena di perseguire perchè tutto sommato quasi innocua (!).
I veri criminali per loro sono i migranti stessi, che "giustamente" la natura, ed il diritto "pseudo-naturale" relativo a chi va in acqua senza saper nuotare, condanna a morte per annegamento per i loro misfatti natatori.
E' evidente a tutti che questi due quando parlano per il pubblico dal loro leggio per semi-analfabeti ritengono che chi li ascolta sia un assoluto deficiente, altrimenti non direbbero le cavolate inconcepibili che dicono, fuori dal linguaggio comune utilizzato da qualunque essere umano sufficientemente intelligente.
RispondiEliminaAd esempio, la definizione che dà spesso il pubblico francese al linguaggio di Macron, espressa su innumerevoli cartelli portati in corteo dai francesi che protestano, è quella del "charlatain", vocabolo francese perfettamente equivalente al nostro "ciarlatano".
Forse Conte non ha ancora meritato questa classica definizione, ma è apparentemente sulla buona strada anche lui, dopo un anno di governo del "menga" insieme a Di Maio e a Salvini.