Post in evidenza

Dove l'idrogeno avrà un boom negli Stati Uniti entro il 2035

giovedì 2 aprile 2020

Riflessioni sulla peste (da coronavirus CoVid-19)

https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-riflessioni-sulla-peste


Le riflessioni di Giorgio Agamben sull'epidemia da Coronavirus in corso in alcune località e zone a macchia di leopardo dell'Italia, (di cui al link suindicato), riflessioni che peraltro appaiono del tutto in linea con il pensiero e le frequenti espressioni sullo stato politico e sociale italiano, descritto in diverse riprese in grande degrado socio-politico e considerato ormai divenuto materialmente e concettualmente intollerabile per la popolazione pensante italiana, non sono forse del tutto accettabili in toni così sicuri come espresso dal maggiore filosofo italiano vivente.

E' vero che decreti e direttive poibitive del modo e abitudini di vita italiane in questa epidemia appaiono del tutto arbitrari, inutili e ridicoli, con le gravi limitazioni al movimento naturale delle persone, alle loro relazioni di lavoro e di vita, al loro diritto a riunirsi e scambiarsi idee e progetti, al comando e proibizione al dialogo interpersonale e all'avvicinamento reciproco delle persone, all'obbligo di chiudersi ermeticamente in casa, alle multe e punizioni in stile nazi-fascista relative ai trasgressori, al divieto ridicolissimo, in stile Charlot imitatore  nazista, di superare i confini tra comuni limitrofi etc., il tutto per evitare l' ormai risaputa da tutti trasmissione del virus che avviene notoriamente solo per contatto diretto tra uomo e uomo gravemente infettato e non in altro modo.

Però non pare stupefacente, come sembra al grande filosofo, che la popolazione non si sia messa a protestare ed a ribellarsi di fronte e dette ridicole, tassative e punitive limitazioni, essendo sufficiente porre alcune utili e calde raccomandazioni per evitare il diffondersi dell'epidemia, evitando l'applicazione di decreti ,peraltro taluni sbagliati, in stile fascista, imposti chiaramente da super-poteri anomali o anomici di origine interna ed esterna allo stato italiano, per fronteggiare una situazione di emergenza per una epidemia generata e diffusa da potentati stranieri utilizzando metodi o armi intimidatori virologici di distruzione di popolazioni in massa.

Come fa una popolazione colta dal sospetto che questa epidemia che interessa con estrema rapidità spazi  enormi internazionali europei da un giorno all'altro, con una sfilza di morti veri o presunti, sempre da un giorno all'altro, a protestare, contro chi e perchè se non sa qual'è l'origine e la causa di un tale disastro che colpisce la popolazione, cosciente che esso è generato da un potere superiore di criminali assassini internazionali, quando è evidente che presidenti e poteri politici locali o non sanno o non possono niente, salvo fingere e tentare di provvedere e rimediare, sapendo tutti che il potere nostrano noto non può e non intende fare proprio nulla, per non finire nella stessa miserevole fine della popolazione infettata ?

Non può essere, come dice Agamben, solo la profonda insoddisfazione e relativa delusione, e simil-castrazione e distruzione sociale e politica dello stato e della vita in comune, ormai ridotta già alla semplice vita bruta, di sopravvivenza fisica, ormai più incapace di intendere nè di volere altro che sopravvivere e salvare solo la pelle e nient'altro .

Sarà anche vera e prossima la nuda vita bruta e animalesca per gli italiani, ma ora l'assenza di protesta è dettata dalla consapevolezza che in questa situazione c'è il rischio grave di una distruzione totale di tutto ad opera di criminali inumani e assassini contro i quali c'è poco da fare o protestare, c'è solo da aspettare, vedere che succede e mettere se il caso la coda tra le gambe e tentare la fuga a gambe levate, se non si presenta un messia benjaminiano a risolvere un caso terribile e drammatico di stragismo di massa organizzato da potenti criminali internazionali.

Nessun commento:

Posta un commento