https://ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32141570
In questo studio si dice che il nuovo coronavirus 2019-nCoV scoperto nel Dicembre scorso in Cina si è già diffuso rapidamente a tutt'oggi ai confini di 27 paesi.
Ha infettato 34.799 persone e provocato 724 vittime (2,08%) nel periodo dal 29 dicembre al 7 febbraio 2020.
Si sta diffondendo più rapidamente rispetto ai precedenti e tuttora attivi SARS CoV e MERS CoV.
Questo nuovo coronavirus 2019-nCoV ha caratteristiche biochimiche ed epidemiologiche diverse rispetto agli altri due già diffusi e presenti in Italia, ed appare più contagioso avendo contagiato più persone in un periodo di tempo più breve rispetto agli altri due precedenti succitati, benchè il tasso di mortalità del nuovo virus appaia al momento inferiore alla mortalità causata dai due precedenti.
I sintomi del nuovo coronavirus sono analoghi a quelli degli altri due, e cioè febbre, brividi, tosse, respiro affannoso, mialgia generalizzata, malessere generale, sonnolenza, diarrea, confusione mentale, polmonite acuta.
I test clinici da laboratorio non distinguono nulla dando solo un vaga idea sulla presenza di virus e non sulla loro carica e potenza nell'organismo umano.
Quello che fa testo e dà certezza sulla insorgenza della malattia sono la chiarezza dei sintomi su-indicati, che richiedono un ricovero immediato in unità sanitarie segregate e specifiche, e non ospedaliere generiche, che sono incompetenti, incongruenti, incapaci per mancanza di esperienza e conoscenza e che non fanno altro che contribuire enormemente alla diffusione del virus anche al personale ospedaliero non immune.
Le strutture ospedaliere vanno separate, segregate, e trasformate secondo il concetto dei classici "lazzaretti" per gravissime malattie infettive, da gestire sanitariamente in maniera autonoma e distinta del resto della medicina curativa classica e tradizionale.
Sopratutto la popolazione sana senza sintomi deve essere tassativamente separata da dette strutture epidemiologiche, segregate a chiunque non sia chiaramente riconosciuto immune al virus responsabile della malattia infettiva.
Quindi la struttura sanitaria esistente va totalmente ristrutturata perchè del tutto inadeguata e addirittura da considerasi ulteriore notevole sorgente di nuova contaminazione e contagio della popolazione sana senza sintomi evidenti.
La separazione dei sani messi a due metri di distanza l'uno dall'altro non risolve nulla se non vi è la segregazione totale del malato infetto.
La riforma da fare in Italia non è quella della popolazione sana, separata e dissociata socialmente, che non deve andare, fare, disfare, non lavorare, non cambiare comune, etc., secondo le idiozie inventate dal governo Conte, o stare barricata in casa per non infettarsi, ma è quella della sanità pubblica che deve essere totalmente riformata, demolita e ricostruita segregando la cura delle malattie virali in centri inaccessibili al pubblico con personale volontario immune.
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