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lunedì 2 marzo 2020

Lo stato di eccezione inventato per una presunta epidemia con morti e sequestrati da virus influenzale stagionale abituale


https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-l-invenzione-di-un-epidemia

Bene ha fatto Giorgio Agamben a stigmatizzare lo stato di eccezione decretato dal governo, abitualmente pagliaccesco in ogni circostanza, per indurre tra la popolazione uno stato di emergenza sanitarria esagerato, per non dire fasullo, per un virus influenzale a forma di corona di nuova apparizione, considerato epidemico e mortale, tra il caos abituale di virus che spuntano come "funghi", non venefici nè mortali, ogni anno nella stagione invernale e che ogni anno colpiscono e mettono a letto ovunque con malattie di tipo febbrile - influenzale e respiratorio buona parte delle popolazioni umane evolute, senza necessariamente ammazzarle, ma anzi probabilmente e utilmente immunizzarle anti-virus..

E verso virus continuamente variabili di ogni forma e capacità di duplicazione nell'ambiente adatto, tutti non mortali per sè, senza adeguati vaccini o farmaci da parte della medicina comune, in ambienti umani abitualmente caratterizzati da forme di anti-igienicità e poca pulizia corporale e ambientale, praticate da buona parete degli esseri umani inconsapevoli e ignoranti in questo e in tutto il resto.

E detto fatto, questa volta a differenza del solito di ogni anno, ha convinto i pagliacci governativi, sempre in emergenza abituale sotto ogni altro aspetto della vita politica, sociale, civile, economica, finaziaria, ambientale, climatica etc.etc. a decretare uno stato di eccezione sanitario con deprivazione di taluna abituali libertà di riunione, adunanza, convivenza, compagnia, spettacolo, raccolta e comunicazione sociale ed utile della popolazione, come fosse un comportamento anomalo e pericoloso verso la realtà, di per sè già drammatica e rovinosa esistenzialmente sotto gli occhi di tutti, e che presumibilmente  porta, come in Francia e altrove di giorno in giorno, verso forme di contestazione, rivolta, violenza  e di possibili rivoluzioni contro il potere politicamente e socialmente consolidato che ci guida e governa sempre più verso una apparente catastrofe ed emergenza generale e non solo quella sanitaria virale, colta al volo dai politicanti pagliacceschi per decretare un'eccezione ed emergenza punitiva e limitativa della libertà di movimento, raccolta ed eventuale protesta collettiva, non tristemente e ridicolmente "sardiniana", della popolazione, che in effetti non è una emergenza sanitaria ma  reale ed effettiva sotto ogni altro aspetto politico-sociale-economico.

Apparentemente i pagliacci politici presumono così di riuscire a controllare una situazione reale, sociale sempre più caotica, burocratico-fiscale, impoverita, mezza fallita, senza soldi, avvilita, incretinita a mo' di "sardine" in scatola mute e puzzolenti, inventate dagli stessi pagliacci per prenderci per i fondelli e continuare con il latrocino e la mafia di sempre, radicati e praticati esclusivamente a loro favore, la solita nomenklatura criminale e criminogena partitica di sempre che sbanca il tavolo da gioco e si piglia tutto per sè, lasciando la popolazione in braghe di tela a combattere contro i virus, anzichè contro i soliti mafiosi che ci circondano e spellano vivi da ogni parte. 

Serve invece un vero stato di eccezione, non fasullo come quello sanitario, e a carte scoperte, con un unico presidente e capo di governo a termine, come in Francia, una assemblea destituente della costituzione italiana, niente piccole riforme inutli, ma un nuovo potere costituente-destituente perenne e continuo, e ricominciare daccapo a fronte degli enormi problemi umani irresolubili con questo genere di politicanti pagliacceschi del tutto incapaci di intendere e di volere, in  tempi cosidetti di tipo messianico, cioè di rinnovamento radicale della politica e della giustizia scomparse, e l'estromissione non violenta dell'attuale 
potere che gestisce governo ed istituzioni ormai da decenni sempre peggio e senza alcun risultato utile.

E leggere accuratamente anche quello che ha scritto Agamben e quelli come lui.

  

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