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Repowering einer Windenergie-Anlage in Wörrstadt: Der Turmbau

venerdì 31 maggio 2019

Interazione tra due ioni di Berillio separati da una distanza micrometrica tra di loro, senza trasporto di materia ma solo di un segnale qbit, secondo la NIST americana.

https://www.nist.gov/news-events/news/2019/05/nist-physicists-teleport-logic-operations-between-separated-ions

Per capire l'esperimento della NIST americana, di cui al link allegato, della trasmissione di un segnale tra due ioni di Berillio separati e distinti da una distanza micrometrica, senza scambio di materia tra di loro (ma probabilmente con uno scambio a distanza di un qbit di energia tramite due ioni intermedi di Magnesio che si orientano reciprocamente  e con gli ioni di Berillio esclusivamente con il loro spin up and down ), bisogna pensarci sopra almeno una settimana, per concludere, forse, che l'interazione tra gli ioni Berillio distanti c'è e che è un trasferimento a distanza di un qbit di minima energia che provoca il riorientamento reciproco di spin dei due atomi di Berillio parecchio distanti tra loro e in teoria non interagenti.

Per concludere che uno scambio di energia c'è, in quale forma non è chiaro, ma che è abbastanza ovvio per provocare il riorientamento degli spin ed il passaggio di un segnale qbit.

giovedì 30 maggio 2019

La produzione di Idrogeno Verde su grande scala industriale dal sole a costi minimi tramite pannelli solari con foto-catalizzatori a particelle nanometriche per la scissione dell'acqua

" Foto-sensibilizzatori SrTiO3:Al/Mg/Ga e foto-catalizzatori Rh/RhCrO2 su supporto di particelle nanometriche di SiO2 e di film di SiO2 per pannelli solari ad acqua di 1 mt x 1 mt. "

L'articolo allegato di Yosuke Goto e altri della Università e Centri di ricerca giapponesi di Tokio, Yamaguchi, Konogawa, Shishu, Hachioji è sul seguente link:


https://www.cell.com/joule/pdf/S2542-4351(17)30224-6.pdf


Lo splitting foto-catalitico dell'acqua tramite la luce solare per produrre Idrogeno Verde è un processo efficiente, scalabile su scala industriale, ed economicamente fattibile.
La reazione di scissione dell'acqua è immediata e facilmente realizzabile con foto-sensibilizzatore SrTiO3 dopato con Al/Mg/Ga e foto-catalizzatore Rh/RhCrO2.

Un reattore a pannelli solari, ciascuno di 1 mt x 1 mt,  con uno spessore di acqua di solo 1 mm è facilmente realizzabile ed è in grado di produrre immediatamente e rapidamente un flusso gassoso di Idrogeno ed Ossigeno.
Un pannello di 1 m2 di area con detti foto-catalizzatori ed acqua, investito da luce solare naturale, ha una efficienza di conversione solare ad Idrogeno (STH) di 0,4 % e consente di realizzare grandi impianti industriali di produzione di Idrogeno rinnovabile a costi molto bassi.

Altri sistemi noti ad energia solare diretta come le celle fotovoltaiche combinate con elettrolizzatori esterni e le celle foto-elettrochimiche hanno una elevata efficienza di conversione STH, per esempio fino a 30% di STH, usando membrane polimeriche elettrolitiche connesse in serie con triple giunzioni di InGaP/Ga As/Ga InNAsSb e fino a 12,7% di STH con celle foto-elettrolitiche costituite da elettroliti separati da membrane bipolari.
Però solo pochi progetti di produzione industriale di Idrogeno sono stati proposti, tra cui l'ultimo e molto efficiente basato su pannelli solari fotochimici con "erba sintetica" catalitica di steli di nanowires e di nanosheets costituiti da GaInN + Rh/RhCr2O3 (già descritti in questo blog) coperti di acqua per lo splitting.

Nel caso invece di sistemi fotochimici  come quello quì presentato con STH inferiore (0,4%) con foto-sensibilizzatori e foto-catalizzatori più semplici e facili da realizzare con pannelli singoli di 1 mt x 1 mt, e adatti per grandi produzioni industriali richiedono di strutturare l'impianto complessivo esteso su ampie aree illuminate dalla luce solare.

Questo metodo foto-catalitico per lo splitting dell'acqua è moto semplice, facile da costruire e con costi di realizzazione nettamente inferiori agli altri metodi ( fotovoltaico, foto-elettrolitico, foto-catalitico con catalizzatori a nanowires o nanosheets complessi da realizzare come "erba sintetica").
Non ci sono quì elettrodi anodo - catodo, nè elettroliti, nè fenomeni di trasporto a distanza degli intermedi ionici dello splitting.
Il contatto del foto-catalizzatore con l'acqua di reazione è realizzato tramite un film catalitico depositato su uno strato di silice supportata da un foglio di plastica (anche avvolgibile per il montaggio e smontaggio del pannello solare) ed è una reazione fotochimica diretta senza alcuna intermediazione di composti ionici ne di elettroliti.
Dal film catalitico escono direttamente le bolle di gas, subito trasferite verso l'esterno del pannello e poi convogliate in zone di accumulo per la separazione e purificazione di H2 e O2 generati.

Un sistema di reazione fotochimica su grande scala per la produzione di Idrogeno deve prevedere un insieme di pannelli solari che ospitano il film di foto-catalizzatori altamente reattivi che globalmente possono raggiungere una efficienza in STH del 10% circa.
Il complesso catalitico è SrTiO3:Al (dopato con Mg/Ga) e addizionato dei co-catalizzatori di splitting Rh/ RhCrO2, e può essere utilizzato sia come polvere nanometrica oppure come film continuo nei pannelli solari.
Le nanopolveri da 200 a 500 nm vengono usate come tali per esperienze di laboratorio e di piccola scala, mentre il film continuo del complesso catalitico viene usato per i pannelli solari e per le grandi produzioni.

Dopando il foto-catalizzatore di base SrTiO3 con minime quantità controllate di Al2O3 e di Mg e Ga vengono notevolmente aumentate le rese foto-catalitiche, e in modo analogo minime aggiunte di Rh e Rh/CrO2 aumentano nettamente le rese di splitting a Idrogeno.
In questo modo la resa quantistica in produzione di H2 rispetto alla luce solare assorbita può arrivare al 56% alla lunghezza d'onda della luce solare di 365 nm.

L'energia di attivazione per lo splitting dell'acqua è molto bassa con detto sistema catalitico ed è pari a ca. 1,8 Kcal/mole di H2 prodotto, rispetto a valori nettamente superiori delle equivalenti reazioni termiche ed elettrochimiche, sicchè la scalabilità e convenienza estesa a grandi produzioni industriali di Idrogeno con adeguati pannelli solari affiancati e combinati sono sicure.

Per costruire un foglio piano di foto-catalizzatore le poveri nanometriche di SrTiO3:Al vengono fissate su un substrato di Silice mediante un getto a spruzzo di gocce contenenti nanoparticelle di SiO2 (da 20 nm) usate per fissare come legante inorganico il foto-catalizzatore al substrato.

Il film di foto-catalizzatore ha una attività di splitting dell'acqua paragonabile a quella di una sospensione di polvere nanometrica.
Un pannello solare di 1 mt x 1 mt usabile per grandi produzioni industriali di Idrogeno è illustrato chiaramente nella figura 3A del lavoro originale allegato di Goto.
Il pannello per lo splitting dell'acqua viene usato inclinato di 10 - 20 ° rispetto all'orizzontale per consentire un rapido rilascio e deflusso dei gas H2 e O2 prodotti, come anche per consentire un'adeguata esposizione del pannello alla luce solare.
Lo spessore e profondità dello strato di acqua che scorre lungo il film catalitico del pannello può essere di 1 a 5 mm ed il deflusso del gas prodotto in queste condizioni è di ca.0,6 mlt/cm2.h, valore che può essere variato e regolato fino ad ottenere una resa STH del 10% (3,7 cc/cm2.h).

Il lato interno della finestra esposta al sole viene reso idrofilo in modo da consentire un rapido deflusso di bollicine di gas evitando l'accumulo e il rischio di esplosioni delle miscele di H2 e O2 nel reattore a pannello.
Pannelli di questo genere sono installati e funzionano producendo Idrogeno sul tetto dell'Università di Tokio   sin dal settembre del 2016 come forma di collaudo.
Il volume di H2 prodotto è di ca. 1020 cc/h per pannello a 25 °C e 1 atm.di pressione  pari a d una resa in STH di ca. 0,5%.

Le polveri nanometriche e i fogli del sistema catalitico SrTi O3:Al con l'aggiunta di Rh/RhCrO2 vengono talora anche addizionate da un co-catalizzatore a base di CoOy che migliora la stabilità nel tempo e le rese foto-catalitiche del complesso.


I risultati ottenuti dimostrano che il concetto del pannello solare foto-catalitico chimico per lo splitting dell'acqua è assolutamente valido ed efficiente per le grandi produzioni industriali di Idrogeno solare a costi molto bassi , nettamente inferiori a qualunque altro metodo di produzione di Idrogeno Verde, solare o meno.

Particolare cura dopo lo splitting dell'acqua è richiesta per separare H2 da O2, per essiccamento dei gas e per la filtrazione di H2 tramite membrane di separazione e purificazione.
Il processo di separazione di H2 da O2 prevede l'utilizzo di setacci molecolari costituiti da zeoliti, silice e carboni attivi.

I valori globali di resa STH raggiunti con detto sistema foto-catalitico a pannello solare consentono di realizzare costi di produzione di Idrogeno Verde di circa 10 volte inferiori ai costi del fotovoltaico assistito da elettrolizzatore e dei sistemi foto-elettrochimici.





mercoledì 29 maggio 2019

Procedura di infrazione proposta contro l'Italia per eccesso di deficit e incremento ulteriore abnorme del debito pubblico causati dai provvedimenti economici del governo Conte, imbelle sottoposto alle follie economiche di Salvini, complice Di Maio

https://www.today.it/economia/procedura-infrazione-debito.html



Nel link su-indicato si spiega chiaramente la decisione della UE di procedere contro l'Italia da parte di Moscovici e Dombrovski per eccesso di deficit e ulteriore terribile incremento del debito pubblico globale italiano, con incremento, ora irreversibile, dello spread a quota 300, indicazione di perdita nettissima  di valore dei titoli di stato italiani, indirizzati verso la destinazione di "spazzatura".

La causa di questo rapido peggioramento del debito pubblico consiste nei provvedimenti economici adottati dal governo Conte, pretesi dai distruttori dell'economia italiana Salvini, complice Di Maio, che gestiscono, secondo i loro obbiettivi di distruzione generale dello stato italiano, l'imbelle incapace senza potere Conte, a fronte di un Mattarella del tutto assente e astinente nel panorama politico ed economico-produttivo italiano.

Questo è chiarissimo leggendo l'articolo allegato nel link.

Ma ciò che spaventa tutti, tranne che i complici organizzati che hanno dato il voto europeo a Salvini, è quanto dichiara con una pervicacia inaccettabile lo stesso Salvini che vede realizzato il piano distruttivo totale dell'economia italiana, il quale dice, al limite della follia psicopatologica dimostrata da un pezzo e confermata anche ora :

"  Non dobbiamo mettere al centro della politica economica il deficit pubblico, il debito totale e lo spread (a precipizio, nda), ma la disoccupazione ed il lavoro"

una dichiarazione bestiale, come se fosse possibile aumentare le possibilità di lavoro a fronte di un deficit e debito abnormi, e con interessi sul debito spaventosamente accresciuti, verso il fallimento totale.

Chiaramente Salvini con i suoi elettori organizzati mirano per partito preso al fallimento e distruzione dello stato italiano, continuando a prendere per fessi gli altri, italiani ed europei, confidando nel successo elettorale combinato e composto con la mafia di stato, con il risultato conseguente immediato che ora l'Europa chiede giustamente la defenestrazione per fallimento economico del governo distruttivo e pagliaccesco Conte - Salvini - Di Maio i cui obbiettivi distruttivi sono ora chiari e denunciati chiaramente dall'Europa, che con questi tre folli malati mentali non può andare avanti, come anche noi.

lunedì 27 maggio 2019

Il partito neo-fascista, razzista, antisemita e negatore dell'olocausto ebraico praticato dai nazisti è ora il primo partito italiano del crimine organizzato.



Salvini ringrazia per il risultato elettorale, che ha un esito solo per l'Italia, ma non per l'Europa che dei voti di Salvini se ne fa un baffo chiarissimo, giacchè detto voto è assolutamente anti-politico, anti-europeo e pilotato dal Super-potere mafioso che in Europa non conta nulla, ma che in Italia determina tutto.

C' è solo da piangere o da ridere per Salvini e il suo partito neo-fascista e razzista, ereditato dal secolo scorso e rimasto nel sub-conscio osceno dei mafiosi italiani, che hanno votato compatti secondo gli ordini ricevuti per un indiziato e imputato di reati gravissimi come il sequestro di persona, la violazione dei diritti umani vigenti nel mondo civilizzato e reati di corruzione e finanziamento illecito del suo losco partito, fuori dal diritto vigente in Italia e in Europa, come  i suoi amici e sponsors Berlusconi e Putin, quest'ultimo per giunta omicida, stragista e guerrafondaio universale.

E' evìdente che chi gli ha dato il voto è della stessa origine e natura fuori dal diritto costituito, una razza di esseri inumani simpatizzanti e/o praticanti di "religione" mafiosa (la Mafia come seconda religione di stato in Italia dopo il Cristianesimo).

E' anche chiarissimo che gli europei fanno benissimo a spernacchiarci in faccia ad ogni occasione e per un simile risultato italiano, unico ìn tutta Europa, come unica è la mafia italica.

sabato 25 maggio 2019

Il giornale è il teatro della confusione scenica e verbale.



In base ad alcune intuizioni di W. Benjamin si può dire che, a partire dalla diffusione dell'informazione giornalistica e dei giornali via internet, le antitesi conoscitive e letterarie che prima riuscivano ad amalgamarsi e fondersi in un linguaggio e significati comuni, sono diventate antinomie insolubili e senza reciproca interrelazione.

Le scienze e la letteratura romanzesca e saggistica, la critica e la produzione di informazioni e conoscenza, la cultura e la politica vanno ognuna per conto proprio, del tutto scorrelate e disordinatamente incomunicabili e antinomiche.
La sede, la rappresentazione e il teatro di questa confusione letteraria è il giornale, sia esso stampato o comunicato per via elettronica su internet.

Il contenuto di detti giornali, cartacei ed elettronici, è divenuto una materia grezza e informe in cui non si riesce a dirimere una struttura regolare, organizzata e non-contraddittoria, se non quella imposta dalla caratteristica impazienza, urgenza e disordine logico-formale del lettore.

L'impazienza non è solo quella del politicante che attende una informazione o quella dello speculatore di borsa che attende una dritta o una soffiata, ma è crescente e montante l'impazienza e la ricerca di informazione, domande e risposte immediate del lettore comune,  che è escluso da ogni prerogativa decisionale e che ritiene di avere il diritto di prendere la parola personalmente su ogni cosa che sia di interesse suo specifico.
Questa impazienza e urgenza insopprimibili a produrre frasi, domande, risposte e commenti al più presto lega il lettore al suo giornale quotidianamente, ed ogni giorno questa necessità ed impazienza genera nuovo e continuo alimento tra giornale e lettore, e questo fatto viene messo a profitto e esaltato dalle redazioni dei giornali che generano nuova attività informativa basata su domande, commenti, opinioni, risposte, critiche e lamentele, quando non ingiurie, aumentando continuamente e confondendo la struttura del giornale stesso.

Aumenta di pari passo l'acquisizione a-critica di ogni genere di informazioni su cose, fatti e persone e analogamente si amplia a dismisura l'assimilazione a-critica dei lettori che con i loro continui commenti su tutto e tutti si vedono promossi e reclutati come giornalisti (dilettanti) del giornale.

Ma proprio in questo passaggio a base di critiche e commenti si genera la transizione dialettica in forme di trasmissione di cose, dati e procedimenti di stampa diversi.
Mentre si allarga il genere letterario, che con frasi e linguaggi differenziati decade, e perde significato la profondità e compiutezza del discorso finito, aumenta la carenza di significato e la incomprensibilità del linguaggio, la distanza tra l'autore ed il pubblico diventa una cosa insuperabile, la stampa concettuale svanisce sempre più  su scala sociale diventando una poco significativa attività di descrizione e prescrizione confusionarie, nascono frasi fatte e fake news inspiegabili.
Il lettore crede di assumere in questo modo una forma di accesso alla autorevolezza, mettendo in campo la sua competenza specifica, spesso incomprensibile agli altri.

Ciò comporta una sorta di letteralizzazione dei rapporti di vita comune  che vorrebbero superare le antinomie e contraddizioni dei fatti, eventi e cose della vita.
Il giornale si trasforma e diventa un teatro o uno scenario di recitazione e commedia i cui contatti con la realtà sfociano nella confusione, degradazione della parola, della forma e dei loro significati.
In pratica una Babele futura possibile fondata sulla stupidità e sciocchezze comunicate, conciliate e condivise, in pratica una comunicazione e informazione complessiva senza o con poco senso, basicamente fake.

Amen, e glorificazione della propaganda politica fasulla per gli allocchi ?


www.limesonline.com/le-edicole-in-cui-potete-trovare-limes/77314

Incontro musicale ad alto livello con scarsa partecipazione



Incontro musicale ad alto livello in cui uno degli ospiti, impacciatissimo, non apprezza apparentemente l'orchestra probabilmente perchè non apprezza gran chè il contenuto o l'esito possibile dell'incontro.

martedì 21 maggio 2019

Il carattere distruttivo del politicante, il cui demone interiore si è dileguato.



C'è un altro genere di individuo politico, oltre al giornalista di grido, che secondo W. Benjamin, realizza un "carattere distruttivo" permanente della realtà, abbandonato il suo demone interiore con cui ha tentato varie fasi di critica e demolizione degli avversari partitici e politici.
Decomposte varie situazioni fondando la critica e tentando la distruzione sulla base di concezioni e visioni personali arcaiche, antiche e retrograde della storia, centrate sul regionalismo, nazionalismo, fascismo littorio, razzismo, colonialismo e culturismo anti-umano verso la natura differenziata e animalesca dell'uomo che vive fuori dai confini della sua zona di origine, matura ora un importante carattere e comportamento distruttivo verso l'uomo contemporaneo e le sue opere materiali e spirituali.
Abbandonate anche le ispirazioni medioevali  mitico-stregonesche centrate sulle città-stato autonome e  indipendenti di un tempo del tipo fiorentino e/o sforzesco basate sul castello merlato e fortificato come unico centro di gravità e di vita adatta all'uomo vero, distruttive del resto dell'umanità considerata animalesca, e a tutela della sola torre merlata o in alternativa del campanile locale, abbandonato anche l'espressionismo e decadentismo delle piccole, belle e dolci cose di una volta, dei giardini pubblici in cui i bimbi bianchi giocano gioiosamente a mosca cieca mentre quei pochi colorati sopravvissuti alla sua ira giocano solo a nascondino perenne per sopravvivere, abbandonati pure gli amoreggiamenti con il comunismo moscovita e con l'anarchismo, troppo quieto per i suoi gusti, dei centri sociali inutili e fastidiosi rispetto ai centri, ottimizzati per la distruzione, dei black-blocs e del fascio redivivo, alla fine riesce ad intrufolarsi in un governo di ignoranti e assolutamente incapaci per cominciare la vera decomposizione della vita sociale e politica e la distruzione di tutto a partire dall'interno anzichè dall'esterno del sistema politico.

Possiamo avvertire il carattere distruttivo di un simile personaggio quando scopriamo che quasi tutti i vincoli, catene e gabbie per animali in cui ci ritroviamo inavvertitamente rinchiusi e legati, allo stesso modo come lui usa sequestrare i migranti clandestini, scaturiscono dalle parole ed azioni insulse di questo carattere distruttivo che si scatena nel mondo in cui viviamo, riducendoci ad esseri il cui cervello è stato addormentato e paralizzato dalla foga distruttiva di costui, che non si capisce da dove sia uscito e da chi sia stato pescato per smontare tutto e tutti, inclusi in primis i migranti clandestini con un odio incontenibile, e per secondi gli europei e italici che vivono fuori dal suo bi-locale milanese, e per terzi i suoi associati di governo e istituzionali attoniti e rimbambiti dalla sua foga e ferocia distruttiva.

Il carattere distruttivo conosce un solo paradigma comportamentale: farsi largo ovunque sgomitando terribilmente per guadagnare spazio libero e vuoto attorno a sè, con un impegno altrettanto forte quanto il suo odio enorme verso gli esseri umani.
Lui sente che distruggendo ogni cosa, norma, legge, diritto umano e civile, e situazione gli deriva una forza ed anche un consenso di origine ignota che lo rinvigoriscono e potenziano contro l'invecchiamento o il tramonto fisico e morale, perchè eliminare e distruggere persone e cose circostanti è come estrarre la radice del proprio stato coatto nel mondo e ritrovarsi liberato senza più alcun vincolo e limite personale.
E questo fatto gli consente di potenziare la propria volontà di agire, anche se prevalentemente a casaccio, e per sovrappiù impedisce che siano gli altri a distruggere lui.

La sua azione distruttrice di tutto ciò che gli capita a tiro gli dà una profonda gioia e armonia interna.
E quindi sempre più alacremente e senza mai demordere lui è al lavoro per distruggere, e considera convintamente che è la stessa natura che gli dà il ritmo e il dinamismo distruttore continuo, perchè sa che altrimenti può essere anche la natura a distruggerlo prima del previsto.

Il carattere distruttivo non ha alcuna intuizione, idea o immagine di cosa debba essere fatto dopo la distruzione.
Lui non ha il problema di conoscere o generare cosa subentri al posto di ciò che è stato distrutto e considera che lo spazio vuoto lasciato dalle sue vittime troverà poi qualcuno che forse avrà bisogno di detto spazio secondo le sue personali necessità, non per quelle comuni, sicchè lui pensa che farà di tutto per non consegnare detto spazio a nessuno.

Tutta la sua opera è solo distruttiva, mai creativa o ricostruttiva secondo un progetto o un'idea, mentre si circonda di gente che è lieta e testimone della sua opera di distruzione che analogamente non si interessa di alcun progetto perchè dubita fortemente che qualsiasi progetto nuovo possa essere peggiore di quello distrutto, e lui stesso detta gente non ha alcun interesse a costituirla nello spazio liberato.

Di conseguenza lui è anche esposto alla critica e alla chiacchiera da ogni parte, ma lui non se ne cura, nè si cura di spiegare perchè smonti tutto e tutti.
Non è assolutamente interessato all'opinione e pensiero altrui in merito, anzi il possibile sconcerto del prossimo a fronte della sua azione distruttiva lo stimola e provoca ancora di più ad agire nella decomposizione della realtà circostante.

Il carattere distruttivo odia ed è nemico assoluto dell'uomo quieto e tranquillo, che cerca possibilmente di stare comodo, evitando rischi e problemi e suggerendo la pace pubblica.
Infatti la comodità del prossimo è la prima ad essere distrutta e lui ne cancella dopo la decomposizione qualsiasi traccia.
Se si tratta di gente estranea, migrante, povera, derelitta , malata, affamata, che cerca un pò di ristoro e di tregua ai suoi guai, è la prima ad essere distrutta e dispersa perchè affetta da un eccesso di tranquillità e di una ricerca inutile della pace e della concordia.

Il carattere distruttivo è tipico dei tradizionalisti che vogliono tramandare cose, fatti, idee, storie del passato, anche sistemi politici come il fascismo, il nazismo, il nazionalismo, il regionalismo, il razzismo, e la distruzione lavora su ogni cosa che abbia offuscato e alterato queste tradizioni storiche che secondo lui costituiscono  un patrimonio raro, intangibile, intramontabile e tramandabile ai posteri.

Il distruttore ha coscienza della storia ed ha una irrinunciabile sfiducia nel corso delle cose che tendono ad alterare la tradizione, e contro queste divergenze temporali lui opera con particolare furore per distruggere i cambiamenti intervenuti nel tempo, e con questa azione contro i cambiamenti intervenuti lui libera un gran numero di strade possibili per proseguire senza tradire la tradizione lasciando lo spazio e moltiplicando la furia contro i cambiamenti che secondo lui in quanto tali non hanno nulla di duraturo e valido.

Quindi lui si situa sempre in capo ad ogni crocevia possibile dopo la distruzione, lasciando l'esistente in completa rovina, ma cercare una strada o un viottolo percorribile tra tante macerie non è mai un suo problema.
Pensa che un viottolo in mezzo alle macerie si trova sempre, e non è importante che qualsiasi viottolo sia la via di uscita dalle macerie.
Lui infatti non vive nel sentimento che la vita sia degna di essere vissuta, e pensa che qualunque vita dentro o fuori le macerie non valga in verità la pena di essere vissuta, ma nemmeno il suicidio meriti di esser praticato.
Progetti non ne ha perchè per il distruttore non ne valgono la pena.
Si va a caso.




lunedì 20 maggio 2019

La tecnologia degli elettrolizzatori d'acqua per produrre Idrogeno Verde su grande scala industriale secondo la Siemens

Ecco, a titolo di esempio, cosa si potrebbe fare utilmente a Taranto al posto del baraccume obsoleto dell'ILVA, se ci fosse tra i para-mafiosi locali che gestiscono quella situazione sconcia e inconcepibile
qualcuno che fosse stato a scuola da giovane e che ne capisse qualcosa di chimica industriale.

.www.scandinavianhydrogen.org/wp-content/uploads/2016/11/2_Manfred-Waidhas.

domenica 19 maggio 2019

Diodo (cella) fotochimico per la fotosintesi solare della scissione dell'acqua ad elevata efficienza per la produzione di Idrogeno verde

 (Ricerca delle Universita' di Montreal e di Michigan)


La scissione dell'acqua per mezzo della radiazione solare consente di ottenere notevoli quantita' di energia dal sole e di immagazzinarla come energia chimica pulita, ed e' l'approccio piu' economico e piu' promettente per la generazione di energia rinnovabile e che consente di rimediare alla attuale situazione di forte contaminazione ambientale ed atmosferica con surriscaldamento globale al suolo dell'intero pianeta con effetti catastrofici.

Notevoli risultati sono gia' stati ottenuti mediante la realizzazione di celle solari foto-elettrochimiche con struttura microporosa (gia' descritte in questo blog}a base di triple giunzioni di Silicio, elettrocatalizzatori a base di Pt e IrO2, e soluzioni acquose adeguate a pH acido e membrane per il trasporto ionico.
Queste celle pero' non si prestano per scindere direttamente acqua marina, mentre le celle a base unicamente fotochimica possono essere alimentate con acqua marina per la scissione ad Idrogeno ed Ossigeno puri.

Nella cella fotochimica che tratta acqua neutra anche marina la scissione ad Idrogeno ed Ossigeno avviene direttamente su un solo contro-elettrodo di dimensioni nanometriche (nanowires o nanosheets) sulla cui superficie sono monoliticamente integrati i co-catalizzatori a base di Rodio e Rodio/Sesquiossido di Cromo (Rh/Rh-Cr2O3}.
Non e' richiesto per una cella fotochimica un elettrolita conduttore di ioni ed un substrato conduttivo per i co-catalizzatori, sicche' il problema della conduzione ionica in soluzione e' grandemente ridotto grazie alla molto piu' semplice, compatta e integrata struttura dei nanowires e/o nanosheets.
Con la struttura molto piu' semplice di questi diodi o fotocellule integrate di dimensioni nanometriche si possono realizzare grandi impianti di produzione di Idrogeno con sistemi a pannelli solari di 1 mt x 1 mt ciascuno dove sono inseriti su un supporto silicico una sequenza di nanosteli cilindrici o nanofoglie affiancate, i quali coperti da un leggero strato di acqua (1 mm di spessore}e inondati dalla luce solare producono grandi quantita' di Idrogeno.

Semplificando la struttura di un pannello fotochimico e' assimilabile ad uno strato di "erba sintetica" costituita da steli nanometrici affiancati di diodi o celle fotochimiche che, coperti da uno strato minimo di acqua e illuminati dal sole generano Idrogeno e Ossigeno che si liberano sotto forma di bolle di gas e vengono raccolti in forma centralizzata.
L'Idrogeno e l'Ossigeno generati a freddo dai nanosteli di erba catalitica sintetica necessitano di essere successivamente separati con opportune colonne di adsorbimento o membrane di separazione.

Nella pubblicazione allegata sono illustrate chiaramente queste strutture a nanosteli di fotocatalizzatore piu' co-catalizzatori di splitting, che compongono uno strato piano di erba sintetica catalitica sensibile alla luce solare con generazione di Idrogeno.
La struttura dei nanosteli erbosi e' costituita da semiconduttori in particolare di Gallio-Indio-Nitruro in grado di assorbire un'ampia gamma di radiazione solare (ultravioletto, visibile e infrarosso vicino}generando coppie ioniche catione-elettrone stabili, consentendo la migrazione rapida degli elettroni ai co-catalizzatori che provocano lo splitting dell'acqua con reazioni di natura radicalica e ionico-radicalica.

Nel lavoro qui citato si descrivono le strutture realizzate di nano-steli di GaInN che spontaneamente con la radiazione solare generano separazione di coppie ioniche catione/elettrone ed innescano la reazione di splitting dell'acqua ad opera dei co-catalizzatori incorporati Rh + Rh/Cr2O3 localizzati in posizioni specifiche degli steli nanowires o nanosheets di GaIn N.
E' anche presente in concentrazioni definite un dopante (Mg}che stabilizza le coppie ioniche e indirizza gli elettroni verso i co-catalizzatori di splitting.

I dettagli costruttivi del diodo e relativi co-catalizzatori sono specificati esattamente nell'articolo allegato.
L'efficienza di conversione dell'energia solare ad Idrogeno e' ca.il 3,3 %.

Allegato il link dell'articolo di A. Chowdhury e altri.


https://www.nature.com/articles/s41467-018-04067-1

giovedì 16 maggio 2019

Un impianto elettrolitico per produrre Idrogeno dall'acqua, bello ma sconsigliabile perchè obsoleto rispetto all'Idrogeno solare



Si tratta di un impianto elettrolitico alimentato ad elettricità a C.C. riproposto abbellito e potente, ma obsoleto, perchè lavora a temperature troppo basse e a pressione atmosferica, con basse rese e costi di impiantistica e gestione enormi rispetto ai nuovi processi foto-elettrochimici e foto-chimici con celle solari a temperatura ambiente illuminate dal sole su pannelli solari di 1mt x1mt, coperti di acqua pulita con spessore di film d'acqua di 1 mm e con costi di produzione energetica quasi nulli.

Forse è un impianto che, in quanto obsoleto e carissimo, andrebbe bene per l'ENI dello stato italiano, che usa i nostri soldi che all'ENI arrivano senza pagare pegno, e considerato il fatto che l'ENI per produrre idrogeno pulito verde con impianti solari efficienti non sa nemmeno da che parte cominciare.

Si pubblica il video perchè il video è fatto bene, e questi sono più bravi a fare video che a fare idrogeno verde.

mercoledì 15 maggio 2019

4. Esito e fine del demone del giornalista di grido.



Ad un certo punto della sua carriera del giornalista di grido, il successo comincia a declinare.
Amici ed editori corrono ai ripari ed il giornalista, dopo aver maltrattato e/o distrutto più o meno tutto e tutti, e quasi niente e nessuno salvati dalle macerie materiali e spirituali cerca una via di uscita.

Lui ha passato gran parte della sua vita a polemizzare, criticare, demolire ed anche distruggere avversari di ogni genere, natura e partito politico.
Ora viene dirottato dagli "amici" fidati su un binario morto cercando di incasellarlo nel grande magazzino dei beni di consumo letterari, nella saggistica o nella storia politica romanzata, negli scritti di satira politica in generale, per riposizionarsi nella natura polemica e critica della sua origine.
Chiaramente questo transito alla scrittura di politica, costume, satira, etc. può generare per lui sia la conclusione più profonda che la sua più mesta ritirata.

Nel campo della satira politica e sociale per un tipo di giornalista guerriero come lui è difficile competere con scrittori di natura critica e comica che hanno fatto della derisione un mestiere, e non hanno altra intenzione nelle loro invettive che dare al pubblico qualcosa di cui ridere.
La attività letteraria satirica per la stazza del grande giornalista non è facile, perchè nel mezzo di una generazione sommersa in un mare di problemi economici, politici, migratori, bellici freddi e caldi per far ridere bisogna divorare satiricamente e violentemente l'avversario, giacchè in tempi foschi e truci come questo solo la "antropofagia" dei nemici, come quella del Conte Ugolino, potrebbe far ridere il pubblico.
Difficile è anche perchè lo scrittore satirico "antropofago" deve pur sempre fare i conti con i diritti umani considerando che in antecedenza lo spirito umanitario, la cultura e la libertà sono stati beni preziosi conquistati con il sangue, l'intelligenza e la dignità umana.
E la stampa divenuta sempre più "inumana" è il maggiore avversario dell'ex-giornalista di grido, una stampa sempre inesauribile di fake news, frasi fatte fasulle e falsità, diffuse sempre di più, che altera e storpia la realtà e la verità dei fatti.
Il giornalista passato alla satira o altro genere si pone nuovamente di fronte alle false notizie e considera che "i diritti umani e la dignità umana sempre più sono diventati un fragile giocattolo per divertire gli adulti che li vogliono calpestare, ma che nel contempo non vogliono che detti diritti infranti vengano gettati alle ortiche perchè tutto sommato sono divertenti " (sic !).

Ora lo scrittore satirico si fa nemico della componente pubblica e politica negatrice dei diritti umani  e della dignità umana e propugna il privato libero e autonomo  contro la stupidità pubblica e politica che distrugge il diritto, la libertà ed il linguaggio libero relativo.
La chiacchiera pubblica "inumana" trasforma di fatto il vero, il buono e il bello nell'assurdo, nella stupidità nella violenza verso il diverso, nella debolezza morale, nella bruttura e brutalità verso il prossimo simile e apparentemente diverso.
Sicchè il giornalista deluso migra lentamente verso l'anarchia come unica costituzione morale del mondo, unica degna dell'uomo, contro un mondo sempre più "inumano" che massacra materialmente e spiritualmente gli uguali come i diversi, e gli apparentemente diversi come mostri alterati dalla natura, costituenti un mondo a venire sempre più orrendo, sempre più antico, troglodito e preistorico, tipico degli abitanti delle caverne.

In questa fase appare il vero volto dello scrittore satirico, ex-giornalista di grido e successo, il quale mentre prima manifestava ispirazioni Shakespeariane tragiche nelle descrizioni di catastrofi e delitti, ora indossa la maschera di Timone il misantropo, del tutto inumano e bestiale, non più degno ma un tipico folle verso l'umanità.

Il potere del demone interiore cessa in questa situazione, perchè il suo elemento definiìbile intra-umano viene sconfitto ed escluso da detto "inumano" che lo stesso demone non può accettare perchè bestiale ed animalesco, senza scopo se non la morte fisica e morale.
E' l' "inumano" del teatrante a-morale, dello scrittore satirico che si arroga la parte e diventa "antropofago", ed ancora, ricollegandosi a Shakespeare, si rifà un ruolo simile a quello di Amleto, il matto.

Lo scrittore di stazza si ritrova ora davanti un mondo di nemici che vorrebbe con la satira e l'ironia costringere all'amore del prossimo, ma che di fatto costringe a null'altro che alla ipocrisia, come esito della sua espressione linguistica ironico-depotenziata senza più la forza del pathos interiore.
Descrive con ironia il mondo come la strada sbagliata, la diversione e deviazione verso il falso per tentare di tornare al "paradiso", ma l'ironia è una strada errata per tornare alla purezza della lingua, e la satira è una diversione che non porta alla poesia ed all'amore.
Il suo linguaggio lungo questa strada sbagliata accompagna il suo demone alla fine e alla tomba, con le sue armi afflosciate sotto il piede del Nuovo Angelo sopraggiungente per prendere il suo posto, forte e amoroso,  che è però anche sfrenato, che parla per metafore, altera le frasi fatte, si manifesta in assoluta indipendenza dai fatti descritti con la satira e l'ironia, avanzando con un nuovo linguaggio perfezionato, edonistico e amorevole.

Ma questo nuovo possibile rapporto con l'Angelus Novus fantastico e malinconico porta lo scrittore ad una concezione rassegnata e triste della felicità ricercata da una vita.
Capisce di essere giunto al limite della sua lingua ed espressione, di essere arrivato al punto finale, forse alla fine alla sua casa di origine di quando era fanciullo.
Pensa di avere avuto da fanciullo una avversione per l'educazione inculcatagli, conclude che non doveva usarsi il bastone o la verga per educare, che l'insegnate li usava male, e che lui lo avrebbe usato meglio per apprendere la lingua.
Osserva che il senso delle parole gli sfugge sempre più e quanto più si avvicina ad una parola o ad una frase, tanto più essa lo respinge e lo rinvia più lontano, forse alla ricerca di una rima e di una poesia, e medita che la poesia potrebbe consentirgli di riafferrare il mondo sfuggente e riprenderlo come quando era fanciullo, recuperando l'amore e l'eros perduti.

Ora rileva che anche il giornale gli sembra accettabile e citabile, dopo averlo combattuto prima con tutte le sue forze, ed anche la frase fatta forse non era del tutto falsa, e si avvicina ad esse non più per punire l'avversario ma per salvarne il significato più profondo.
Citando le frasi per correggerle e salvarle, la sua lingua si mostra ora come la "madre" della giustizia.
Ripristina l'origine della frase facendola rinascere in un nuovo testo, sicchè l'origine e la distruzione ritrovano una nuova identità nella citazione.

A livello politico le condizioni capitalistico-borghesi della sua origine vengono anch'esse rielaborate e riconsiderate davanti alla nuova situazione dell'Angelus Novus.
In questa regressione cita una frase di Marx che dichiarava che "l'uomo in quanto membro della società civile è un uomo impolitico, che appare necessariamente come l'uomo naturale, dove la rivoluzione politica dissolve  e distrugge la vita civile borghese, e la smembra nelle sue parti costitutive nel mondo dei bisogni, del lavoro e degli interessi privati, verso la base naturale della propria esistenza del tutto a-politica dove forza sociale 4e forza politica non sono più separate, e solo allora l'emancipazione umana è compiuta".

Tuttavia questa attitudine marxista per cui l'uomo non deve approdare più nello spazio della natura, ma nello spazio dell'umanità con la lotta di liberazione verso il capitalismo organizzatore e gerarchista, appare tardissimo nel giornalista di stazza.
Le virtù tipicamente borghesi sono sempre state fortemente operanti in quest'uomo con la loro azione aggressiva nella collutazione contro avversari di ogni genere nel giornalismo, giacchè lui pensava di sfasciare e cambiare il mondo a partire dalla sua bella dimora casalinga, senza avere nessuna idea costruttiva nella mente, ma solo la distruzione del presente, e alla fine dichiara e si ritrova " in mano il comunismo, che risulta solo il contro-canto del capitalismo e delle ideologie precedenti, in effetti un noioso e inutile rimedio agli ideali ben più puri trascorsi e irrealizzati pure loro".
Citando un'altra frase fatta marxista dice: "quando il lavoro è unicamente distruttivo, allora si tratta realmente di un lavoro umano, naturale, nobile" (sic !), e allora scopre che il suo modello è sempre stato per tutta la vita distruttivo e come tale ha generato solo macerie,  citando l'assurdo che solo il distruttivo "inumano" sarebbe l'ambasciatore di un nuovo umano e più reale, distruggendo l'opera altrui.

L'Angelus Novus sopravvenuto guarda esterrefatto e inorridito le macerie e le rovine generate dall'uomo insieme al suo demone, e distruttiva risulta anche la giustizia umana che smonta ogni costruzione umana, con o contro un diritto di volta in volta smontato anch'esso dalla generazione precedente, distruttiva è la stampa e il giornalista che smontano la realtà e la distruggono con le fake news.
Il demone del giornalista è vinto e in fuga anch'esso perchè ha contribuito in maniera determinate alla distruzione generale.
Ed anche l'uomo nuovo marxista è anch'esso della stessa categoria degli sfascia-carrozze senza saperne costruire una assimilabile neanche lontanamente a quella immediatamente precedente distrutta.

Aspettiamo l'arrivo del Nuovo Angelo, un Messia inviato da Dio per ricostruire o costruire un nuovo mondo, perchè con i demoni e i miti del passato gli uomini da soli non ce la fanno.

domenica 12 maggio 2019

3. Il demone interiore del giornalista di grido

https://youtu.be/N3LhfVROU64

(Detto anche per metafora "diavoletto di Cartesio")

A titolo personale, rielaboriamo alcune osservazioni  di W. Benjamin che  caratterizzano il demone interiore che agita l'animo e la mente del giornalista di grido quando scrive e pubblica i suoi testi, senza con questo voler significare che tutti i grandi giornalisti abbiano lo stesso demone interno che li scuote e tormenta allo stesso modo quando scrivono, ma volendo semplicemente caratterizzarne uno qualunque che potrebbe possedere in buona misura alcuni elementi di agitazione primaria interna, come esemplificati, provocati dal proprio personalissimo demone, che vanno a determinare il pensiero espresso e il linguaggio del testo giornalistico.

Il demone interiore non è mai uguale a sè stesso, nè uguale ad altri demoni ospiti in altri personaggi, ma è sempre cangiante e in agitazione, e  in rapporto di moto e quiete continue con il giornalista quando costui. medita e scrive, e non è del tutto separato e diverso dal giornalista stesso per cui nella descrizione delle caratteristiche tipiche del demone si generano forme di sovrapposizione, identificazione e si può dire di confusione tra il giornalista stesso ed il suo demone, al punto che spesso, per taluni caratteri, non si possono distinguere le due nature e quando si parla di uno è proprio come se si parlasse anche dell'altro, e talora non è più possibile individuarli e separarli tanto sono strettamente intricati tra di loro.

Per cui si deve accettare il fatto che spesso raccontando ipotesi di caratteristiche dell'uno è come se si raccontassero ipotesi di caratteristiche dell'altro e viceversa, mescolando le due nature come se in effetti fossero una sola.
E analogamente non è possibile che alla fine delle ipotesi e tentativi di descrizioni e caratteristiche sia possibile individuare uno specifico e grande giornalista noto che operi nel mondo della carta stampata e dei video televisivi e di internet, anche se è possibile immaginare e fantasticare che uno specifico giornalista possa assomigliare in tutto, in parte o in niente a qualcuno intravisto in qualche occasione.

Spesso davanti ad un grande giornalista viene da pensare che si sia di fronte ad una "personalità etica", a prescindere da eventuali attitudini apologetiche di taluni important ammiratori che la attribuiscono senza giustificazione al grande giornalista.
Ma questa attribuzione etica non funziona, perchè spesso si scopre che la sua figura non nasce nella contemporaneità e nella realtà in cui viviamo, ma esce fuori da una cultura storica antica, si potrebbe dire da un fondo culturale oscuro quasi da preistoria, che nasce dal pensiero, leggendo i suoi scritti, e dalla presenza di un demone interiore che viene da un mondo antico, di antichi demoni e miti di una volta.

Spesso il giornalista, nel suo incoercibile bisogno di essere notato, viene reso dal demone sostanzialmente affetto da una enorme vanità, mentre nel contempo si ritrova solo con il suo demone che non si acquieta mai, gli danza intorno a circuirlo e gli alimenta una sorta di continuo tumulto interiore, e questo lo rende malato nelle sue capacità di scrittura che gli provocano dolori, e che lo rendono, a parte i dolori veri corporali,
spesso colpito da crisi di ipocondria.

Lui si specchia sempre nell'avversario, che cerca di demolire con una tecnica di smascheramento che utilizza strumenti informativi avanzati, ma che usa un'arte dell'espressione di sè che opera con mezzi arcaici.
Nessun prezzo è per lui troppo elevato pur di far parlare di sè e purchè l'esito di questa operazione speculativa gli dia sempre ragione.
La forza muscolare del suo stile di scrittura è l'immagine che egli stesso reca nell'intimo, per esporla nel modo spesso più indelicato ai suoi avversari e lettori.
Egli espone sè stesso tramite il suo demone, espone la sua vita, le sue sofferenze con tutte le piaghe relative, la sua nudità, e così viene alla luce il suo stile e con lui il tipico lettore di vicende sanguinolente, dove muti brandelli di carne e nervi scattano fuori nella sua prosa e per cui il fatto più distante e anonimo appare ancora pendente di un pezzo di carne scorticata.
L'idiosincrasia o l'allergia al fatto è l'esito nascosto del suo narcisismo e della situazione infernale in cui si dibatte lo scrittore di fatti grondanti sangue.
Lui è uno che scrive e vive anche come attore, indicando il ruolo più legittimo per lui quello del mimo che contraffà le vicende, polemizza, fa le boccacce e si scatena nella scrittura di drammi e tragedie  del genere greco-antico o Shakespeariano, o di Offenbach come compositore e direttore di orchestra drammatica, movimentata e attraversata da lampi e fulmini dell'improvvisazione, criticando, canzonando, minacciando, importunando.
Facendo questo imita il suo interlocutore o avversario insinuando nelle crepe visibili la leva dell'odio, le tracce della venalità, della loquacità, della bassezza, dell'inezia, dell'avidità, dell'ingordigia e della perfidia.
La cortesia ha preso quì la via dell'odio ed il tormento che lo agita ha quì il suo sfogo.
La gestione dei suoi errori e debolezze personali è  accurata e precisa, ma lui non può essere accreditato come il modello di un tipo umano armoniosamente educato, nè apparire come filantropo.
Quello che è più originario è una umanità che è solo il passaggio dalla sofistica alla malvagità, una natura che è una scuola dell'odio e una compassione intricata con la vendetta.

Il grande giornalista è un perturbatore del mondo fuori dal tempo giusto della distruzione, e non è mai l'eterno riformatore del mondo, non sta sulla soglia di una nuova epoca e di un nuovo mondo.
Egli sta più propriamente sulla soglia di una sorta di Giudizio Universale, apparentemente tra angeli, beati e dannati, ma in effetti schiacciando la storia universale del mondo tra i punti estremi di una singola e trascurabile notizia di interesse locale da enfatizzare, di un singolo modo di dire e di una singola frase fatta che caratterizza l'evento..
Al limite volge le spalle al mondo com'è, e interrompendo le sue lagnanze, è come se sporgesse una semplice querela al cospetto del Giudizio Universale.

Tutto il suo linguaggio e il fatto si svolgono sempre nella sfera del diritto costituito, e la sua parola è solo come quella che emette la sentenza definitiva.
In lui lingua e giustizia restano fondate l'una nell'altra.
Venerare l'immagine della giustizia divina è anche la sua lingua, quando arriva a mettere in stato di accusa lo stesso ordinamento giuridico vigente.
Ma mette in stato di accusa il diritto nella sua essenza, e non nella sua azione o nel fatto, considerando il tradimento del diritto verso la giustizia come concetto.

In sostanza il giornalista di grido si ritira  in balia del suo demone, senza speranze, nel pandemonio dell'epoca in cui egli vive e in cui si è riservato il luogo più triste, rischiarato dal riflesso delle fiamme di un incendio e nel deserto di un ghiacciaio eterno.
Sta lì nell'ultimo giorno dell'umanità, dopo aver criticato invano e descritto tutti i giorni precedenti senza risultato utile finale.

Spesso si rifugia quasi per disperazione nell'espressionismo di cui è cosparsa la sua opera, influenzato da figurazioni fino alla miniatura medioevale, con scenografie, rappresentazioni, pitture ed anche frasi ed espressioni medioevali.
Qualcosa di enigmatico esce fuori da queste figurazioni espressioniste, piene di occhi umani sbarrati, con mantelli di colori e fogge strane gonfi e pieghettati, con abiti strani, e qualcosa che gli ispira una grande simpatia e un profondo affetto umano.
Oppure rappresentazioni di masse umane vaganti e in attesa di qualcosa di ignoto, spesso rappresentate di dorso, con una serie di nuche tutte uguali e in vista come fosse una turba a Gerusalemme o nel Getsemani.
Alla fine l'espressionismo che lo colpisce, oltre ai residui medioevali, è l'impressione di una massa di gente in pericolo colpevoli di qualcosa di grave per cui deve essere punita.
E di questa massa di presunti colpevoli rappresentati il giornalista si sente partecipe e solidale, anche se non è chiaro di che cosa, se non di sola compassione che lui denuncia e con cui partecipa nel sacrificio globale.

Anche del decadentismo recente e della sua umanità partecipa il grande giornalista, con il rimpianto delle piccole, semplici e buone cose e fatti della vita e della natura.
E anche per l'amore nutre grande simpatia.
Ma non è filantropia dell'amico dell'uomo e della natura, ma appare la scelta di un giornalista istruito e del letterato che esce da studi storici, intellettuale un pò dandy che dal decadentismo è finito nel giornalismo, tradendo la letteratura e lo spirito ribelle del demone, trasformando la propria opera in feulleiton di racconti tra stupidità e malvagità.

Ritirarsi dalla funzione genuina dello spirito del genere letterario puro e diventare uno scrittore molestatore e pugnalatore alle spalle è una ambiguità e doppia naturalità.
Non è un passaggio e compimento di una natura "liberata", in senso rivoluzionario, ma il ritorno ad una natura arcaica, confusa, distrutta, che riverbera riflessi incerti e inquietanti sull'idea di libertà e di umanità vere.
Di questa ambiguità demonica il grande giornalista soffre, perchè si manifesta la "chimera" alquanto spregevole del puro spirito confinato entro la gabbia ristretta del giornalismo.

Da ultimo si può dire che la sofferenza del grande giornalista è enorme spesso notturna, quando lui dice che lavora giorno e notte, così gli rimane molto tempo libero (per interrogarsi su tutto).
Ma la sua notte non è bella e romantica rischiarata dalla luna, mentre determinante è l'ora tra sonno e veglia, componente intermedia della sua solitudine, che è divisibile in tre stadi:
- quello del caffè dove lui è solo con il suo nemico,
- quello della stanza notturna dove è solo con il suo demone;
- quello della sala stampa dove è solo con la sua opera.  

martedì 7 maggio 2019

Altre celle solari foto-elettrochimiche basate su film micro-porosi di Silicio a tripla giunzione e catalizzatori a base di Pt e IrO2 per la produzione di Idrogeno su grande scala industriale con pannelli solari.

Riprende in Olanda, in analogia alla ricerca realizzata dall'Università di Lovanio precedentemente descritta, la messa a punto industriale di celle foto-elettrochimiche per la produzione industriale di Idrogeno con pannelli solari a circolazione di acqua a bassa temperatura.

La cella foto-elettrochimica di base comprende un foto-sensibilizzatore a tre giunzioni di film di Silicio, una coppia di elettrodi catalitici, dei separatori a membrana dell'Idrogeno e Ossigeno prodotti, un elettrolita come soluzione acquosa di reazione e trasporto di ioni e radicali ed una struttura compatta di supporto.

Il foto-sensibilizzatore (Si) assorbe la luce solare e trasforma i fotoni solari in elettroni energetici, gli elettrodi a base di foto-catalizzatori costituiti da metalli nobili (Pt e Ir) catturano gli elettroni liberati e generano Idrogeno ed Ossigeno separati da una membrana e si sviluppano in forma gassosa, l'elettrolita realizza il trasporto di ioni, radicali ed elettroni nella soluzione acquosa.

Nei componenti del sistema devono essere minimizzati i potenziali elettrochimici in funzione delle concentrazioni delle particelle ionizzate e/o radicali-ioniche, ridotte le resistenze ohmiche che provvedono alla generazione di H2 ed O2.
Il potenziale di dissociazione dell'acqua assume un valore massimo di 1.70 Volt contro il potenziale termodinamico teorico di 1,23 Volt.
I sovra-potenziali relativi per realizzare la reazione di dissociazione dell'acqua sono di almeno 400 mVolt, quindi ogni altra caduta di potenziale deve stare nell'ordine di 100 mVolt per avere una efficienza STH (Solare a Idrogeno) di circa il 10%.

Questi vincoli di potenziale determinano i parametri geometrici connessi con la costruzione della cella solare stessa.
Sopratutto determinante è una brevissima distanza tra anodo e catodo della cella solare ed una struttura monolitica micro-porosa che realizzi il cammino più breve per gli ioni tra gli elettrodi, con una dimensione micro-metrica dei pori praticati nel complesso di giunzioni di Silicio.

Un altro fattore determinante sulla efficienza produttiva di Idrogeno è la precisa deposizione degli elettrocatalizzatori come composti di Pt ed Ir in frma di micro-punti e micro-macchie sulla superficie di supporto del foto-sensibilizzatore di Silicio.
Sopratutto la struttura micro-porosa che attraversa le giunzioni di Silicio e la deposizione micro-metrica dei catalizzatori sul supporto silicico determina l'efficienza considerevole di produzione dell'Idrogeno dall'acqua fino al 7-10 % della radiazione solare che colpisce la cella foto-elettrochimica.

Lo sviluppo di questa efficiente cella solare, descritta in dettaglio nell'articolo allegato, prevede in seguito lo sviluppo di catalizzatori basati su metalli di transizione altrettanto attivi, come ad es. Ni, NiO al posto di Pt e RuO2 o Ru + CeO2 al posto di IrO2.

Un esempio di cella solare di minime dimensioni fisiche (ca. 2 x 2 cm) produce ca. 110 micro-moli di H2 /ora, che è un valore importante e significativo che consente di costruire pannelli solari foto-elettrochimici efficienti di ca.1 mt x 1 mt con celle affiancate per produzioni di Idrogeno industriali.

Il link sotto-indicato collega all'articolo di Wouter J.C. Vijselaar e altri:
"A Stand-Alone Si-based Porous Photoelectrochemical Cell".



https://doi.org/10.1002/aenm.201803548

domenica 5 maggio 2019

L'evento giudiziario e la trattativa stato-mafia. 2. Il giornalismo attuale



2. Il giornalismo attuale.

Il giornalismo inteso come realizzazione di un foglio di notizie è essenzialmente una raccolta di gridi di dolore e di morte, di calamità naturali e disastri di ogni genere, di crisi di masse enormi di rifiuti tossici ovunque, di inquinamento mortale dell'atmosfera, terrestre e marittimo, di mutamenti climatici catastrofici e mortali, di carenze micidiali di cibo e morti per inedia e malattie di bambini ovunque, di migranti sequestrati su navi e in campi di concentramento simil-nazisti, di tasse e sequestri di beni da suicidio per violazioni fiscali, di mafie di ogni genere organizzate omicide e stragiste, di attentati ed atti di terrorismo con stragi ovunque, di invasioni in massa e clandestine di popolazioni da paesi poveri verso l'Europa e gli Usa, di muraglie di separazione di popolazioni munite di mitragliatrici pronte all'intervento, e nel sociale di assassini continui e universalmente diffusi di mogli, bambini, padri, madri, amici e parenti e chi più ne ha più metta, e cadaveri anonimi di assassinati o fatti a pezzi, in ogni fosso o pozza d'acqua del pianeta, etc. etc.

Le notizie buone e liete sono rarissime e vanno cercate tra le righe stampate con il microscopio nel "mare magnum" delle notizie nefaste e terribili, spesso poco credibili o "fake", diffuse per sbalordire, atterrire e irretire i lettori, esterrefatti per tanti disastri e distruzioni di ogni genere ovunque e continue, al punto da doversi meravigliare che un mondo vivibile esista ancora da qualche parte del globo dopo tanti rivolgimenti distruttivi universali di corpi e cose.

Queste notizie e immagini traboccanti di terremoti, maremoti, tsunami, crolli, esplosioni in pace e in guerre continue di tizio contro sempronio, con carneficine a non finire, per ragioni spesso incomprensibili, sono con ogni probabilità diffuse tra i lettori di giornali e spettatori di immagini televisive per rendere giovamento ed utile ai potenti per cui i giornali lavorano dalla mattina alla sera, alla scoperta di novità terrificanti che mozzino il fiato, la mente, l'anima e l'intelligenza di chiunque si metta di buona volontà per capire cosa stia succedendo, e se stia arrivando la fine del mondo, o, più semplicemente, se il potente di turno si sia messo paura di perdere il posto a favore di altri più potenti di lui e fa di tutto per creare a suo vantaggio una opinione pubblica atterrita, immobile e incapace di reagire in qualsiasi modo, ferma e sgomenta ad aspettare pazientemente di arrivare almeno fine alla morte naturale senza essere distrutto o fatto a pezzetti prima dal potente in poltrona che comanda su tutto.

La stampa è sterminata e brulica di infinite notizie del genere con una vitalità e attività di scrittura enormi e diffusissime, diffonde spessissimo notizie alterate e fasulle solo per stupire e colpire non corrispondenti alla realtà dei fatti e determina una sorta di "opinione pubblica" nella popolazione che non può essere che una "atrocità" non solo per il pubblico ma anche per lo stesso giornalista di grido, che per sè non può che criticare fortemente ed odiare la prassi giornalistica generale di cui per altro anche lui è parte, che diffonde opinioni personali, private e artefatte che vanno a costituire una "opinione pubblica" chiaramente inquinata da "fake news" e che suggerisce al pubblico pensieri ed opinioni fittizie e lo rende fondamentalmente disinformato, irresponsabile e incapace di emettere giudizi di valore e veritieri su fatti linguistici, sociali, politici e giudiziari, dove le notizie "grondanti sangue, morte e galera per delitti di ogni genere" generano nel lettore non un giudizio corretto ed equilibrato, ma analoghe sentenze di condanna di genere tribunalizio per fatti e persone piene di disprezzo, irresponsabilità e altrettanta falsità.

Il giornalista di grido dal canto suo nutre disprezzo verso la massa di giornalisti comuni che diffondono false opinioni nel pubblico, e fuorvianti.
Questo odio non è mai personale perchè anche il grande giornalista è un componente notevole della massa che fa il suo stesso mestiere, con meno o nessun successo personale.
Ma l'odio è verso l'essenza del giornalismo che "il grande" riconosce come basicamente fasullo, anche se poi la prassi di scrittura è analoga a quella dei colleghi, anche se meno enfatica e drammatica e probabilmente più equilibrata, secondo l'esperienza e l'attitudine del suo "demone" giornalistico interiore.

Normalmente il giornalista di grido nutre un grande disinteresse per sè stesso e la sua vita, turbato e sconnesso da fatti, cose e personaggi "grondanti sangue" da tutte le parti, e manifesta interesse prevalentemente verso questi fatti, cose ed eventi che presentano delle relazioni e legami come di causa ed effetto tra di loro e che apparentemente sembrano intrecciarsi e dipendere l'uno dall'altro come gli anelli di una catena.
Allora il suo interesse cresce alla ricerca delle cause di tutto ed inizia ad imbastire ragionamenti, fatti e scritti che collegano, a suo parere, detti eventi diversi che presentino coincidenze e affinità l'uno con l'altro e tende a descriverli come uno causa dell'altro con effetti apparentemente consequenziali e reali, secondo il suo estro o "demone" personale, anche se nella realtà di fatto, alle volte successiva, detti fatti non hanno poi granchè a che vedere l'uno con l'altro e sono solo casualmente dipendenti, o del tutto indipendenti.

In questo modo nascono spesso le così-dette "frasi fatte" su cose e persone dette e scritte dai giornalisti e ripetute in ogni occasione, che sono alla fine espressione dell'arbitrio con cui il giornalismo spesso costruisce l'attualità di fatti artificiosamente collegati tra loro in una struttura che si innalza fino a dominare arbitrariamente il senso vero di detti fatti.

Il giornalista di grido ha questa consapevolezza e combatte contro il sistema informatico di idee e frasi fatte spesso arbitrarie, ma alla fine non ottiene altro che generare altre e nuove frasi fatte, che sono l'equivalente arbitrario di quelle precedenti.
Lui ha sempre questo lato critico e distruttivo verso l'informazione giornalistica in generale e le relative frasi fatte adottate da e per tutti, che condizionano e creano una opinione pubblica degenerata.

Però il giornalista di grido riesce sempre a trovare uno spunto di verità nel mare "fake" informativo costruito dal sistema, ed a distinguere e rivelare qualcosa che non è la solita furfanteria incredibile e generale della carta stampata.
Questo ritrovamento dell'elemento di verità non ha un'origine metafisica, non è attribuire il vero e giusto giudizio di valore ad ogni cosa, ma è una necessità naturale interiore del giornalista di afferrare e informare su qualcosa di vero e naturale nell'enorme massa di notizie strampalate dell'informazione prefabbricata.
L'elemento di verità riguarda qualcosa di naturale nella vita, che lui ama, come la terra verdeggiante, il cielo limpido e sereno, le stelle brillanti e i nuovi astri trovati nell'universo, gli animali tutti amici dell'uomo e partecipi della sua esistenza, i bambini sempre buonissimi e meravigliosi, le piante fiorite, le acque limpide e scroscianti etc., tutte cose che per lui sono ben più grandi e importanti degli uragani violenti distruttori di vite umane, dei cataclismi, dei vulcani eruttanti, tempeste etc. che sono la banalità omicida, violenta, primitiva, primordiale e arcaica della stampa quotidiana.

Il cielo e i bambini per lui diventano simboli di un mondo migliore, connessi con leggi fisiche universali positive, che sono anche morali perchè quietano e vivificano l'anima umana e determinano rapporti di umanesimo e di amicizia tra gli uomini, ben più dei disastri catastrofici negativi oggetto della nefanda stampa quotidiana, ammannita dal sadismo giornalistico al servizio del potere deteriore più turpe.

Però si osserva che detta immagine di umanesimo naturale non realizza e non determina la storia della salvezza e redenzione dell'uomo a partire dalla vita bruta primordiale e dalla sua origine di miseria animalesca e povertà materiale e spirituale.
Non c'è stato un vero progresso dell'uomo nel catastrofismo, distruzione materiale e stragismo perdurante da sempre nel mondo passato e attuale.
Per il grande giornalista la vita non ha una storia evolutiva di benessere materiale e spirituale, non ha una storia vera, ma è sempre la stessa storia indistinta di distruzione, come descritta giornalmente dalla stampa scritta e dalle immagini relative del mondo, peggiorate dal racconto volutamente "fake" rappresentato dal giornalismo distruttivo di tutto al servizio del potere.
La natura rimane complessivamente catastrofica in tutti i sensi, come rappresentata dalla stampa di regime, il mondo è rappresentato assolutamente nemico dell'uomo, e la vita umana come "un fiume destinato a serpeggiare in un paesaggio infernale", senza redenzione e salvezza finale.

L'umanità in lotta contro il mondo nemico e ostile ha la peggio, visti e considerati i fatti e gli eventi del tutto negativi descritti dal giornalismo come entità operativa dell'informazione giornaliera.
Non solo, ma anche la tecnica e la tecnologia inventate dall'uomo e messe in campo verso la natura ed il mondo non sembrano arrestare la disfatta dell'umanità in corso, come descritta dai giornalisti.
Il disfattismo ed il pessimismo prezzolato del giornalista è sovra-nazionale, e la storia che può desumersi dall'informazione appare oggi una zona desertica senza risultati positivi di evoluzione spirituale e materiale umana, senza senso, e con la fine intravista e suggerita dalla stampa di una deflagrazione o conflagrazione possibili totali con esplosione del mondo, visto l'andazzo attuale.

L'amore verso gli animali e le foreste è perchè solo questi saranno forse gli unici sopravvissuti all'umanità distrutta e deflagrata.

Prima della disfatta da difendere, secondo lui, è solo la vita privata contro la morale ed i precetti pubblici e sociali , contro la stampa di regime, contro tutte le polizie pubbliche e private e in generale contro il mondo organizzato, burocratizzato, fiscalista e di tendenze autoritarie di una società che pretende di controllare politicamente e cinicamente tutto e tutti, la famiglia, la sessualità e la riproduzione sessuale, l'autonomia fisica ed economica del singolo, che controlla la vita personale e pubblica di chiunque tramite computers, web e social net-works, che costruisce sempre più case di vetro per vedere e controllare meglio tutto quello che il singolo indiziato fa o medita di fare.

Tutto questo gli appare una rovina completa ed il giornalista di grido considera solo la sua vita privata che cresca spontaneamente da sè stessa, in antitesi con quella borghese o ex-borghese post-comunista e post-fascista, ed il possibile rivolgimento sociale da perseguire con gli scritti, la stampa e la sua autorità giornalistica polemica e distruttrice dell'ordine costituito presente, burocratico, centralizzato e autoritario assoluto e mafioso.

L'elemento personale privato, reso oggettivo, coincidono in lui stesso, mentre lui non sostiene mai una opinione pubblica precisa nei suoi scritti sempre polemici e distruttivi del presente e del passato, perchè sa che l'opinione è sempre una falsa soggettività che non si può mai totalmente sostenere, e di conseguenza lui rifiuta sempre la prepotenza altrui che si contrappone alla sua opinione.
Lui trema davanti a sè stesso, ma non trema mai davanti agli altri e tanto meno davanti agli avversari.
Non pretende che gli eventi veri siano quelli raccontati da lui, ma che le sue notizie sui fatti siano prima riportate chiaramente come tali e poi eventualmente discusse con gli altri perchè lui ritiene che la sua stampa ed attitudine verso gli eventi siano reali contro ogni utopia,ogni forma di corruzione, ogni delitto, ogni sorta di magia praticata dagli avversari per confondere la realtà, anche se ammette che la stampa e la sua stampa siano un evidente strumento del potere.
La sua stampa quindi va discussa e criticata solo nei termini del potere che essa sostiene.


venerdì 3 maggio 2019

L'evento giudiziario e la perenne collusione stato-mafia secondo una possibile interpretazione del "demone interiore" del giornalista di grido.


1. PREMESSA.

Si raccontano nel video allegato le vicende tragicomiche dell'ultima trattativa stato-mafia conclusa con le sentenze e condanne del processo di Palermo del 2018, per un verso nella loro tragicità connessa con le stragi di Falcone e Borsellino compiute dalla mafia, e per l'altro verso nella comicità connessa con l'insipienza, l'incoscienza e il dilettantismo di vari presidenti della repubblica, di una sfilza di alti funzionari dello stato, e di politicanti di notevole ma dilettantesca levatura politica di governo e di stato.

A prescindere da dette vicende nell'evento di trattativa tra stato e mafia risalente ad oltre 20 anni fa, ormai quasi del tutto dimenticate da una popolazione indifferente ed assuefatta ai ricorrenti fatti e misfatti in combutta tra lo stato e la mafia, si confermano storia e tradizione di eventi criminali gravissimi sempre uguali o assimilabili nella sostanza e nell'evolversi del tempo, attraverso anni, decenni e forse secoli di storia italico-siciliana.

Ora l'enfasi drammaturgica sollevata da Travaglio in quest'ultimo evento di collusione tra stato e mafia e di duplicità sistematica del potere mafioso e del governo legittimo in Italia ci indica chiaramente che i due poteri laico e mafioso sono allineati e paralleli tra loro come i binari di un treno, che marciano nella stessa direzione, il mafioso come entità criminale e omicida organizzata e il politico come un insieme caotico e disorganizzato in ogni settore di attività pubblica dominato da partiti basicamente corrotti e prezzolati che non rappresentano la popolazione ma gli stessi poteri anonimi sia della mafia che della politica interlacciati variamente e finanziariamente tra di loro, per delinquere spesso insieme e appassionatamente a scopo di lucro e latrocinio di denaro pubblico.

Talora i due binari su cui marciano stato e mafia perdono il loro parallelismo a causa di fatti incontrollati e di interessi pecuniari e di latrocinio reciproco, da cui o l'uno o l'altro si sentono traditi o defraudati contro gli accordi stipulati, ed allora si ha una collisione violenta, per puro interesse materiale e non chiaramente spirituale, tra i due convogli, con stragi, omicidi e attentati organizzati a ripetizione come in una guerra interna che si potrebbe dire di tipo civile, fino al ripristino degli accordi con relativa trattativa come questa, in cui lo stato laico è sempre sistematicamente soccombente e ridotto alla semi-illegalità politico-sociale dipendente dalla mafia di potere, mal celata ma evidente a tutti, in una specie di regime di emergenza o di eccezione in cui il diritto viene sospeso o applicato a casaccio secondo le circostanze, sempre fallimentare politicamente, socialmente e finanziariamente, sempre peggio nonostante l'evoluzione e mimetismo di elettori e partiti ladri e corrotti insieme, che promettono falsamente il rinnovamento del sistema e il sol dell'avvenire fulgido e futuro, che in un classico pseudo-letamaio politico-civile come il nostro non potrà mai verificarsi, sopratutto con l'insipienza intrinseca di Grillini e Salvini fascisti.

Allora un commento diverso sull'evento noto di trattativa stato-mafia che si riproduce sempre uguale e diverso nello scorrere temporale dei decenni o dei secoli, con intrallazzi, latrocini, omicidi, stragi efferate e chi più ne ha più ne metta nel calderone italiano, sempre in imminente fallimento economico perenne con la popolazione sempre più stangata e pelata viva al verde pecuniario supremo, potrebbe essere interessante venisse svolto sui giornalisti di grido che interpretano e ci informano secondo la loro personalissima opinione e tendenza su detti fatti, trattative e collusioni-collisioni tra stato e mafia, rifilandoci insieme all'informazione il loro privato e personale giudizio su fatti ed eventi di questo genere, per convincerci ad adottare la loro privata opinione, indotta dal potere da cui dipendono e vengono stipendiati, in modo che diventi una "opinione pubblica" accettata e assimilata dalla popolazione, in realtà si può dire del tutto disinformata e irresponsabile o irresponsabilizzata, che si abbevera e adotta senza capirci nulla dell'opinione del giornalista di grido, dipendente dai poteri pubblici o mafiosi da cui è stipendiato e quindi di cui cura gli interessi, a prescindere dalla realtà e dalla verità vera dei fatti ed eventi reali.

Potrebbe essere interessante riflettere sulla natura e sul "demone interiore" che muove e agita il giornalista di grido, il quale ci costruisce la nostra "pubblica opinione" adottata ad occhi chiusi, cioè senza averci capito e visto o sperimentato nulla in merito, e ci fa diventare spesso degli irresponsabili del tutto disinformati a disposizione del potente di turno cui il giornalista è legato.

Si può tentare di capire quale è l'obbiettivo di fondo generato dal "demone interiore" che fa parlare il giornalista nella sua enfasi drammatica degli eventi per portare il pubblico a condividere la sua personale e privata opinione, conferitagli dal potente da cui dipende, nel caso specifico qual'è e perchè per esempio affiora la condanna politica verso gli ultimi presidenti della repubblica, tutti apparentemente collusi con la mafia tramite terze parti attive, addirittura contro Mattarella che pare accettare ora la confidenza di un politico notoriamente mafioso e finanziatore della mafia, peraltro omicida del fratello del presidente.
Come anche l'enfasi drammatica contro ministri e capi di governo passati tendenzialmente mafiosi, come pure funzionari militari e istituzionali qualificati come incapaci e subordinati al potere mafioso.

Il demone interiore del giornalista si agita violentemente contro una classe ed un sistema politico del passato recente coinvolto nelle trattative, definibile grossolanamente democratico post-comunista, chiaramente di tendenze e simpatie mafioso-politiche, che si rapporta e si subordina alla volontà e violenza del potere mafioso imperante.

Ma questa apparente realtà, in effetti una opinione privata diffusa al pubblico, andrebbe meglio formalizzata analizzando meglio i moventi del demone interiore e non assimilando incondizionatamente le "frasi fatte" create dal giornalista.

Un metodo di analisi interessante del giornalismo di grido è quello suggerito e praticato da W. Benjamin nel secolo scorso, che si può tentare di applicare per dirimere meglio lo stato di realtà e verità degli eventi, dei fatti e opinioni raccontati dal giornalista, forse nel seguente e successivo elenco:

2. Il giornalismo attuale.
3. Il "demone interiore".
4. Esito e fine del "demone interiore".


giovedì 2 maggio 2019

L'ultima che arriva dagli USA è che il gas naturale americano ci libererà dai Russi così come gli USA ci liberarono dai nazisti !

 Fa sorridere, perchè non abbiamo voglia di piangere per le cretinerie che la stampa ci racconta, la notizia che gli USA intendono raddoppiare l'esportazione di gas naturale liquefatto verso l'Europa entro il prossimo anno per fare spinning-off di Putin proiettandolo verso Cina e Nord Corea con i suoi innumerevoli e fantasiosi gasdotti con cui ora continuamente assilla, ma inutilmente, l'Europa con minacce e guerre mediterranee di ogni genere, non ultima quella recente Libica.

Sia i Russi che gli Americani non hanno ancora capito o digerito nulla dei mutamenti climatici catastrofici e stragisti causati dal massiccio consumo di combustibili fossili generatori di CO2 e altri gas micidiali ad effetto serra, causa di Global Warming universale drammatico, con sterminio di esseri umani e terribili migrazioni in massa di popolazioni povere, sopratutto africane.

E ancora entrambi non vogliono capire che il gas naturale è ora la componente maggiore tra i combustibili fossili, oltre a carbone e petrolio, che contaminano l'atmosfera del pianeta e ne causano le notevoli mutazioni climatiche connesse con la CO2 e l'aumento delle temperature medie ovunque, sopratutto nell'Africa mediterranea e tropicale sub-equatoriale, dove le popolazioni soffrono ora la siccità, la mancanza di acqua, la desertificazione delle aree coltivabili, e quindi la mancanza di cibo e la morte per denutrizione di bambini malati e adulti sofferenti di ogni genere di malattia per inedia cronica.

Il pianeta deve essere rapidamente decarbonizzato eliminando in particolare petrolio e metano e passando rapidamente all'utilizzo dell'Idrogeno come fonte di energia pulita e rinnovabile, e questo va fatto rapidamente ovunque nel giro di un quinquennio rificcando gas e petrolio sottoterra come i cadaveri degli uomini da questi due veleni massacrati ovunque.

Il gas naturale può limitatissimamente essere utilizzato, se strettamente indispensabile, dove l'Idrogeno pulito stenta ad introdursi, solo se contemporaneamente al suo utilizzo si procede alla cattura della CO2 prodotta ed al riciclo chimico della stessa con uno dei tanti metodi noti, che vanno anch'essi introdotti rapidamente ovunque.

Si tratta in pratica di processi di combustione di metano per produrre energia elettrica, recuperando tassativamente la CO2 prodotta dalle turbine a gas in modo che non finisca in atmosfera, e di processi cosidetti di DRY REFORMING in cui si fa reagire la CO2 recuperata con nuovo metano per produrre singas ed etilene, che sono materie prime fondamentali e di largo consumo esenti da CO2 per ogni tipo di prodotto intermedio e di materiali necessari per la vita di tutti i giorni, naturalmente questi due processi tassativamente senza CO2, sopratutto quando gli intermedi si tenterà di utilizzarli per generare benzine sintetiche per vetture e mezzi tradizionali con motori cosidetti a combustione interna, che non verranno mai sostituiti rapidamente da vetture elettriche, sopratutto nei paesi più poveri.

Quindi il metano all'Europa sia gli USA che la Russia, che tentano in questo modo di debellare e spennare gli Europei a loro esclusivo vantaggio materiale, per quanto omicida, fatto che a loro non fa nè caldo nè freddo dal momento che all'uso di guerre eterne detti paesi sono assuefatti per educazione, per sopravvivere e per primeggiare sugli altri, dove i nazisti, i fascisti e i comunisti del secolo scorso ormai non allignano più, se non presso gli stupidi e ignoranti per natura.

https://www.ilpost.it/2019/05/02/gnl-perry