Tra i vari temi di politica economica e finanziaria in comune tra Italia ed Europa colpisce in particolare l'accento molto critico espresso da Juncker sulla grave recessione economica in cui è entrata l'Italia, unico recessivo tra tutti i paesi partecipanti all'Unione Europea, con PIL negativo.
Mentre Conte non ha saputo chiarire e spiegare questa recessione italiana, chiaramente da attribuire alla carenza o mancanza di investimenti produttivi di varia natura in Italia limitandosi ad indicare la generalità del fenomeno recessivo dovuto, secondo lui, alle problematiche connesse con le discussioni inconcludenti sui dazi doganali tra i maggiori gruppi economici mondiali (Europa, USA e Cina), nessuno dei due interlocutori citando autonome iniziative produttive pianificate in merito in particolare dall'Italia, che all'apparenza e come al solito lasciano in pratica il tempo che trovano (per esempio il decreto sblocca cantieri fermi per ragioni burocratiche e di permessi, o le ipotesi di accordi commerciali ulteriori con la Cina sulla Via della Seta), mentre Juncker sollecita la definizione dell'accordo italo-francese sulla costruzione del TAV, del tutto inutile e improduttivo perchè contrario in maniera evidente alle tendenze evolutive, migratorie e di sviluppo delle popolazioni relative verso il Nord Europa e la Germania in particolare, sia di Torino che di Lione, e non in direzione spaziale Est - Ovest e viceversa del TAV, peraltro ad alta ed inutile velocità.
Nessuno dei due però suggerisce invece nulla su un fatto evidentissimo di collaborazione e sviluppo produttivo inter-Europeo per l'Europa di cui facciamo parte, che logicamente dovrebbe vedere azioni comuni tra partners finanziari produttivi privati e pubblici sotto forma di investimenti e joint-ventures. come si diceva una volta, di iniziative e collaborazione profonda tra i paesi europei diversi a livello di iniziative finanziarie e produttive di ogni genere, comuni e in compartecipazione, anzichè limitarsi all'erogazione di elemosine ed erogazione di denaro a fondo perduto a destra e a sinistra (come per la inutilissima TAV) che vanno a finire quasi totalmente in tasca alla criminalità di natura prevalentemente Mafiosa che opera in Italia ed anche ad abundantiam in Europa.sotto forma di lobbies criminogene locali.
Dovremmo vedere investitori pubblici e privati tedeschi o olandesi o francesi investire insieme a capitalisti privati o pubblici italiani e mandare avanti iniziative ragionate e comuni di sviluppo sopratutto nei settori energetico, delle energie pulite, del clima, del contenimento dell'inquinamento atmosferico e da CO2, dello sviluppo e produzione di aree coltivabili anzichè l'incremento di quelle desertiche o in via di desertificazione con la crescente mancanza di cibo a causa dei noti mutamenti climatici catastrofici.
Lo stesso si può dire per l'Africa mediterranea e sub-tropicale, cui per esempio l'Italia meridionale sta assomigliando sempre più, trasformandosi in zone disabitate senza coltivazioni e senza produzione di cibo essenziale proprio e diventando sede prossima di popolazioni stanziali africane in massa che stanno morendo di fame a casa loro per gli incrementi di temperatura micidiali al suolo, per la siccità e scomparsa di aree coltivabili e la morte per malattie e inedia, o migrazioni con esito micidiale e stragistico verso l'Europa Mediterranea e il Nord Europa.
Cioè è forse ora di finirla che nell'Europa Unita ognuno pensi solo per sè e niente per gli altri, come fanno Germania, Francia e Gran Bretagna, perchè così si va solo a ramengo tutti, sopratutto i paesi deboli e indebitati fino al collo, gestiti per altro da associazioni irredimibili e sempiterne politiche di natura criminale organizzata,che fanno solo gli interessi di gruppo e di clan spedendo denaro all'estero, italiano e dell'Europa, e lasciando gli europei poveri trasformarsi nel tempo in africani ancora più poveri, entrambi i gruppi sempre più morti di fame e straccioni nei tempi a venire con questa Europa Unita.
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