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venerdì 12 aprile 2019

Conte riferisce alla Camera sull'inizio della nuova guerra civile in Libia



Conte riferisce genericamente sullo scoppio senza alcun preavviso nè sentore politico internazionale della nuova guerra civile in Libia con l'assalto dell'esercito di Haftar contro quello di Serraj per la conquista della capitale Tripoli.

Conte fa inutili e generiche dichiarazioni sulla necessità di interrompere gli scontri armati tra Haftar e Serraj, ma non dice nulla o non sa nulla delle ragioni per cui Haftar, senza preavvisi internazionali a nessuno, ha deciso di marciare su Tripoli con le sue forze armate per conquistare la città ed evidentemente per defenestrare Serraj dalla posizione provvisoria e transitoria apparente di Capo dello Stato Libico, non riconosciuto peraltro da nessuno in Libia, e prenderne il posto, alla faccia di tutti i paesi circostanti  e confinanti europei ed arabi, in particolare l'Italia e la Francia, che si danno un gran daffare per nulla per gestire lo stato di emergenza bellico continuo in Libia e proteggere i propri pozzi petroliferi in gestione sempre in bilico tra gli autoproclamati "padroni" della Libia, in particolare, al momento, Serraj e Haftar.

Serraj ed Haftar d'altra parte sono muti come pesci, e non dicono nulla sul contendere bellico tra i due capoccia, probabilmente perchè le ragioni sono abbastanza evidenti e, inutile dirlo ma diciamolo lo stesso, essenzialmente pecuniarie, di denaro che entra nelle tasche dell'uno a scapito di quelle dell'altro da parte di paesi come l'Italia e la Francia che si contendono al momento il petrolio libico, ed altri paesi potenti come Russia e USA che si contendono gli stessi ed altri interessi strategici in Libia, e che amoreggiano politicamente con l'uno o con l'altro dei contendenti, contribuendo allo sfascio politico e civile della Libia, sempre per ragioni di interesse economico strategico attuale e futuro.

Naturalmente Conte non dice o non è consapevole di nulla di questi interessi di fondo, e che sono quelli che muovono le forze armate presenti in Libia da una parte o dall'altra, o in guerra civile da tutte le parti, a seconda da chi dall'estero propone o promette di più in termini monetari per la gestione delle notevolissime fonti energetiche tradizionali e rinnovabili presenti e future in Libia, e che rifornisce di armi di ogni genere i contendenti tramite la Mafia siciliana, che si combattono e ci rimettono la pelle per dividersi o rubarsi reciprocamente i capitali che arrivano dall'estero, come sta succedendo tra Serraj e Haftar, il cui motore di ricerca bellico è solo quello del denaro da intascare, e quando la bilancia che pesa il denaro è più spostata da una parte che dall'altra allora scoppia la solita guerra civile tra i capoccia matricolati.

La guerra civile scoppia in Libia ma nasce all'estero, e sono i paesi confinanti i responsabili di questo fatto, inclusa anche la strategia che vede la Libia come "Stazione di controllo e partenza" dei migranti clandestini dalla Libia all'Italia e all'Europa.

E' anche evidentissimo che le chiavi di questi fatti non stanno nelle mani di Conte e tanto meno di Salvini, o Di Maio, che di fatto non contano nulla e chiacchierano solo a vuoto senza alcun costrutto reale per non potere fare altro di meglio.

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